Roma, Villa Pamphili, 25 luglio 2014
L’incontro tra due signore della scena, Cristina Donà e Isabella Ragonese, due generazioni sullo stesso palco, per un originale reading con musica, ispirato, coinvolgente e necessario. Il tema di fondo è quello della condizione femminile nell’Italia della seconda decade del terzo millennio. Con ironia e leggerezza, ma non per questo senza impegno e profondità di indagine, la strana ma ben assortita coppia tratteggia il quadro della situazione e fotografa lo stato dell’arte, dapprima snocciolando dati statistici che si fatica a credere siano reali, riguardanti gli arretrati della giustizia, la condizione delle carceri, la violenza femminile e sui minori.
Si passa poi ad una divertente scenetta raffigurante un colloquio di lavoro di una giovane con il responsabile dell’azienda, trasformando l’ intervista in un videogame con tanto di game over e replay, con bonus e penalità a seconda della disponibilità della candidata a concedersi al suo interlocutore e, soprattutto, a firmare le dimissioni in bianco, pratica purtroppo molto diffusa ed ulteriore ostacolo alla vita lavorativa delle donne. Anche il tema della violenza e dello stalking viene affrontato con mano leggera, ma non per questo in maniera meno incisiva e determinata. Le due protagoniste, eleganti e magnetiche, entrambe di rosso vestite, circondate da una scenografia spoglia ma funzionale, gareggiano in bravura e presenza sul palco, senza mai rubarsi la scena ma, anzi, integrando armoniosamente la prosa ed i brani musicali, tra i quali ricordiamo suggestive versioni acustiche di Triathlon, Universo e Miracoli. Uno show essenziale, asciutto ed efficace, un duetto di gran classe per uno spettacolo che merita uno sviluppo ed un ampliamento che vada oltre l’ora scarsa dell’attuale durata.
Recensione e foto di Fabrizio Forno