Auditorium Conciliazione, Roma 27 ottobre 2011
Con il bizzarro “Political Mother” ultimo spettacolo di Hofesh Shechter, andato in scena all’Auditorium Conciliazione in prima italiana, prosegue il Festival Roma Europa. Il coreografo di origine israeliana e inglese di adozione ha dato vita ad un evento che non può essere definito semplicemente una performance di danza contemporanea. La presenza della musica come parte integrante del tutto, non solo quindi come base per la coreografia, pone “Political Mother” a metà tra un’esibizione danzata e un concerto. Infatti il rock duro che a tratti frastorna lo spettatore è composto dallo stesso Shechter e suonato dal vivo da una band di sette elementi tra cui spicca un cantante-attore che interpreta il ruolo di un dittatore, sintesi perfetta tra un Hitler dei giorni nostri e un animale, sia per quel che riguarda i movimenti che per la distorsione della voce.
Ma al di là di tutto questo lo spettacolo convince pienamente per la qualità delle coreografie del gruppo. Riesce a spostare la massa dei danzatori sempre su linee geometriche non scontate e crea con il corpo di ballo lo stesso effetto delle perline in un caleidoscopio.
Appena vedi un’immagine che ti piace, questa si sta già tramutando in un’altra ancor più bella e in un’altra ancora. Interessante è anche la peculiarità della danza che propone, ricca di elementi popolari provenienti dalle danze etniche della sua terra e dalla danza di strada di oggi. Il tutto amalgamato da una sapiente conoscenza delle tecniche più colte di danza contemporanea.
Il pubblico, composto per lo più da addetti ai lavori e da giovanissimi, era in visibilio e ha applaudito più di una volta a scena aperta.
Hofesh Shechter con il suo “Political Mother” traghetta la danza verso forme di spettacolo più pop, ma lo fa con un’eleganza e una capacità narrativa veramente fresca. E’ uno spettacolo che può piacere a tutti, anche a chi non è così esperto o aduso all’arte tersicorea.
Recensione di Claudia Pignocchi
foto di Gabriele Zucca
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