Roma, Teatro Quirino, 3 febbraio – 8 febbraio 2015
Dirò subito quel che non mi è piaciuto dell’ultimo lavoro dei Sonics intitolato Duum e andato in scena al teatro Quirino di Roma, così poi potrò dedicare tutto il resto della recensione ad elogiare tutto quel che di bello invece c’è; e non è poco! Lo spettacolo non è sempre all’altezza di una compagnia di professionisti, ha in alcuni momenti delle ingenuità stilistiche e di esecuzione che non lo rendono omogeneo.
Nati nel 2001 i Sonics sono un gruppo acrobatico di Torino diretto da Alessandro Pietrolini e composto da nove ragazzi molto preparati sull’attività spettacolare circense. I numeri acrobatici presenti in Duum con evoluzioni aeree e non, sono molto belli e ben curati, coreografati da Ileana Prudente e pensati per macchine sceniche progettate, con un riuscito lavoro di gruppo, da tutti i membri della compagnia. I Sonics sono potenti, sono leggeri quando volano sulle funi, sono snodati quando si attorcigliano gli uni sugli altri, ma non sono ancora pienamente attori né danzatori e quindi ancora un po’ immaturi dal punto di vista artistico.
Lo spettacolo Duum comunque fila liscio e convince, la storia che in esso viene narrata è una favola surreale, ma ha il pregio di riuscire a dare una cornice ai diversi numeri di acrobatica che così trovano una ragion d’essere. Non troppo riusciti i costumi mentre le scenografie affidate a giochi di proiezioni su un grande fondale che rappresenta le viscere della terra, riempiono gli occhi. Un elogio particolare alla musica di Sergio Mari che sottolinea perfettamente il clima epico di Duum, e ti conduce costantemente verso un crescendo emotivo.
Nel complesso quindi uno spettacolo con una sua freschezza i cui autori e attori devono un po’ maturare sul piano artistico, mentre sono assolutamente promossi su quello ginnico e acrobatico. Del resto le loro apparizioni più famose sono state quella di apertura degli Europei di calcio nel 2012 e la chiusura dei Giochi Olimpici di Torino nel 2006, entrambe occasioni sportive dove la performance non richiedeva troppa arte ma semmai più abilità ginnica. Se i Sonics continueranno a frequentare i teatri dovranno affinare la loro preparazione nel teatro-danza per poter essere all’altezza di gruppi circensi o compagnie di danza europee e americane. Ce la possono fare!
Recensione di Claudia Pignocchi
foto tratta dal sito dei Sonics sonics-acrobaticsaerial.com