Roma, Teatro Vascello, 14 luglio 2016
Il 14 luglio al teatro Vascello di Roma all’interno di una rassegna estiva di danza, la GDO Dance Company ha presentato “Per …Inciso” . Opera coreografica snella di un unico atto che racconta – in maniera leggera ma con qualche riflessione non indifferente ad esempio sulla libertà di espressione – un trentennio di storia italiana attraverso alcuni dei suoi più significativi cantautori.
Spettacolo veramente ben fatto costruito con misura, mai didascalico, divertente e surreale che vede in scena 7 danzatori che seguendo la migliore tradizione di teatro danza sono anche degli attori senza la parola più uno addirittura parlante!
Vestiti di bianco con dei costumi semplici e carini di Luciana Strata, danzano un melting pot di stili che parte dall’hip pop e dalla break dance ma che si avvale anche di una solida lezione di contemporaneo che serve a pulire i coattismi tipici degli stili di cui sopra. I danzatori non danzano tutti allo stesso modo, si percepisce una differenza tecnica tra le loro preparazioni di base, però sono comunque molto amalgamati tanto da formare un solido gruppo senza sbavature di sorta soprattutto per quel che concerne l’andare all’unisono sulla musica.
Le coreografie sono garbate a tratti gioiose o energetiche e ciò che è vincente è che seppur pensate sopra canzoni ove la parola è predominante sulla musica, non cadono mai nella trappola del didascalico. Sembra come se i gesti seguissero dei percorsi mentali degli ideatori, stimolati molto di più dalla vibrazione emozionale che la musica crea piuttosto che da ciò che viene raccontato a parole. Si assiste pertanto a due racconti in uno: uno è quello del cantautore e l’altro è quello del coreografo.
La scelta delle canzoni è bellissima; si spazia da Gaber a Guccini, da De André a Capossela, da Modugno a … Raffaella Carrà che spiazza con la sua “Rumore”!
Sarà che lo spettacolo era così ben riuscito che lo si sarebbe visto ancora per un altro po’ di minuti … magari mettendo anche una canzone di De Gregori di cui si sente la mancanza soprattutto se l’intento è quello di raccontare un pezzo di storia italiana.
La compagnia che nel 2014 ha anche cambiato il suo nome inserendo la parola Esperimenti ha sede da qualche anno in un paesino delle Marche e i suoi ragazzi provengono tutti da posti diversi del Centro Italia; con molto piacere li cito tutti: M. de Virgiliis, F. Di Luzio, F. Galimberti danzatori nonché coreografi, e F. Braco, A. Ferrarini, E. Lippi, S. Pinna ballerini.
recensione di Claudia Pignocchi