Roma, Auditorium parco della musica sala Santa Cecilia, 3 Marzo 2013
La trepidazione e l’attesa che serpeggiano nella hall e nel bar dell’auditorium di Roma aspettando di entrare nella sala Santa Cecilia, è alle stelle. Tra il pubblico accorso a vedere il “Tribute to George Balanchine” tanti giovani aspiranti danzatori e bambine che sognano di diventare Etoile.
Lo spettacolo scivola via come l’acqua, nonostante all’inizio sia un po’ strano ascoltare musica registrata in cotanta sala dell’auditorium, però ovviamente la qualità dell’esecuzione dei vari brani tra cui Stravinsky, Tchaikovsky, Gershwin è talmente ottima che ci si abitua subito e volentieri.
Le coreografie di Balanchine si susseguono una dietro l’altra con la consueta non omogeneità che regna nei Gala. La serata è una carrellata dei lavori più significativi del grande coreografo, e alcune coreografie lasciano ancora a bocca aperta, nonostante siano datate, come la splendida “Apollo”; altre invece risultano slegate dal contesto della loro creazione come “Diamonds” e quindi non convincono del tutto. E poi a seguire, la “Tarantella” divertentissima e mozzafiato, sia per chi la guarda che, soprattutto, per chi la esegue e “Stars and stripes” omaggio all’America, paese adottivo di Balanchine. Chiudono la serata un delizioso “Pas de deux” su musica di Tchaikovsky e uno scoppiettante “Who cares?” la più moderna delle coreografie proposte, pensata per le musiche più famose di Gershwin.
Il Tribute to George Balanchine è uno di quegli spettacoli che non può deluderti. Difficile non amare quel che questo grande artista innovatore ha fatto al balletto. Ha reso la tecnica della danza classica più geometrica, liberandola dalle troppe pastoie romantiche che talvolta ne appesantivano l’estetica. Ha introdotto dei movimenti che esulano dagli schemi classici rivitalizzando così tutto il corpo che nelle sue coreografie vibra e pulsa perfettamente in sincrono con la musica.
Questi nove giovani ballerini del New York City Ballet sono dei Principal Dancer, vale a dire che non sono ancora dei primi ballerini Etoile pur essendo bravissimi. Degni di nota su tutti gli altri sono Andrew Veyette e Ana Sophia Scheller che spiccano su un livello comunque altissimo, comune a tutti gli altri danzatori.
Recensione di Claudia Pignocchi
foto copiright Fabrizio Costantini