L’Operazione, di Stefano Reali con Antonio Catania, Maurizio Mattioli, Nicolas Vaporidis e Gabriela Silvestri
Roma Teatro Roma – Via Umbertide 3.
L’Operazione è un perfetto mix di commedia all’italiana e di giallo a tinte noir. Una storia di amicizia, di tradimenti, di slealtà che fa sorridere, ma anche pensare. Venne messa in scena in Inghilterra, per la prima volta, nel lontano 1993, dal celebre commediografo Alan Ayckbourne e vinse, per merito, il primo premio come miglior testo straniero. Nel 1997, ne è stato tratto un film, interpretato da Valerio Mastandrea, Antonio Catania e Maurizio Mattioli. La fortuna di questa commedia è durata talmente a lungo, che Stefano Reali ha deciso di rimetterla in scena al teatro Roma, fino all’11 febbraio, conservando ben due protagonisti dell’operazione di vent’anni prima. La scena è ambientata in un grande ospedale romano. Estate caldissima, 7 luglio del 1990, il giorno della semifinale Italia-Argentina dei Mondiali. Un’Italia vera e non “virtuale” perché non c’erano ancora i telefonini, non c’era WhatsApp, internet era comparso da poco e i rapporti tra le persone erano sicuramente più genuini e non ancora contaminati dai Social Network. Massimo (Nicolas Vaporidis), con una raccomandazione e scavalcando una lunga lista d’attesa, viene ricoverato nel reparto di Ortopedia per la ricostruzione dei legamenti di un ginocchio. Per lui è un intervento fondamentale, se non lo farà, dovrà smettere di giocare a calcio, la sua grande passione. Il suo compagno di stanza è Luigi (Antonio Catania), un lungodegente “veterano” dell’ospedale. E’ parcheggiato lì da più di sei anni, ma sembra compiaciuto della cosa, sta bene nella sua stanza, è grande, servono un buon cibo e c’è l’aria condizionata. Luigi è un personaggio misterioso, accoglie amichevolmente il nuovo ospite ma lo guarda anche con. una certa diffidenza, gli racconta di pazienti costretti ad aspettare anni, in lista d’attesa, per un posto letto ed inocula nel giovane una serie di dubbi sul buon esito della sua operazione. Ma chi è Luigi in realtà? E chi è Massimo? Quella di Luigi potrebbe essere solo una simulazione, infatti è sospettato di essere il responsabile di un imbroglio gigantesco su una storia di “mercato di letti” messa in piedi con la complicità di un infermiere sornione (Maurizio Mattioli) ed un’energica caposala (Gabriella Silvestri). Ma anche Massimo, non la racconta proprio giusta. E’ un paziente ingenuo o qualcuno che ha a che fare con la Direzione Sanitaria per smascherare quel mercato di letti? C’è un po’ di tutto nell’Operazione e anche se il testo è incentrato soprattutto sulle relazioni umane, il tema della malasanità è sicuramente sfiorato. Si tratta, purtroppo, di un malcostume piuttosto in voga e ben conosciuto. Il diritto ad essere curati in maniera appropriata e dignitosa è diventato, ormai, un privilegio di pochi e quando le liste d’attesa si allungano a dismisura solo chi può permetterselo, pagando o rivolgendosi altrove, riesce ad avere la precedenza sugli altri. Ecco perché pur essendo deprecabile la truffa messa in atto dai tre buontemponi, alla fine l’allegra brigata campeggiata da Luigi, la guardiamo con simpatia, in fondo lo fanno per passare il tempo, per divertirsi e racimolare qualche soldino, ci sembra, invece, più grave l’atteggiamento assenteista del primario del reparto, spesso nominato e mai visto, sostituito dal suo fido e perfido assistente, perché lui è occupato altrove, nella sua clinica privata. Insomma nulla di nuovo sotto il sole, storie e relazioni che sembrano governare l’Italia da sempre e che fanno tornare in mente quell’espressione tipicamente italica del “tiriamo a campare” perché in fondo e in qualche modo ci dobbiamo pure “arrabattare”. Spettacolo ben confezionato, godibilissimo dall’inizio alla fine.
Recensione di Angelica Bianco