Gen 272022
 

Incontriamo Caravaggio, ovvero Andrea Gregori,uno dei protagonisti di Musicultura 2021 e vincitore del premio AFI, che ha appena fatto uscire un nuovo singolo “Le donne di Botero” il suo singolo eretico descritto cosi “Una dichiarazione d’amore ai canoni estetici sovvertiti, all’inusuale, al non dicibile, all’appena tollerabile. Questa canzone è un inno indie funk al libero pensiero, con un retrogusto vagamente 80’s, quel decennio di celluloide in cui la vita aveva la leggerezza di un videogame a 8 bit”

Benvenuto Caravaggio su Slowcult! Ripercorriamo con te i tuoi inizi con i Godiva e il vostro impatto sulla scena indipendente italiana. La band rimase attiva 10 anni in un periodo dove, anche grazie myspace, c’era molta attenzione per quello che accadeva nel mondo musicale, almeno da quanto ho vissuto anche io.

La band è come una tribù, nel tempo diventa una famiglia presso cui puoi trovare protezione e supporto. I Godiva sono stati una palestra insostituibile per me, un percorso di studi ed in fine una laurea in rapporti umani. Dopo 10 anni insieme a loro ho però sentito la necessità di sperimentare ed ho scelto di proseguire da solo l’esplorazione di nuovi territori. È stato fisiologico, la cosa giusta da fare. Oggi godo di una serenità e di una libertà di espressione che prima non conoscevo.

Sei tornato a fare musica dopo un periodo particolare, un ritorno molto voluto e sentito da quello che percepisco dove hai iniziato a costruire il tuo mondo. Un mondo dove la musica si fonde perfettamente alla visual art, al 261337836_324183396184904_5703998153874188895_nteatro e a molteplici influenze. Chi ti ha illuminato la via per divenire Caravaggio che percepisco come un artista in continua evoluzione?

Questa è una storia particolare, fu un pittore (il più grande fra i grandi) a cambiare le sorti della mia vita di musicista. Il progetto Caravaggio nasce nel 2018, dopo una mia profonda crisi umana e artistica, in seguito ad una malattia che mi colpì proprio alla voce. Per molto tempo smisi di scrivere canzoni e una notte mi venne in sogno Caravaggio, il pittore, che mi esortava a non abbandonare la strada dell’arte. Mi sembrò doveroso ricominciare prendendo in prestito i suo nome.

Il 2021 per te è stato un anno molto importante nonostante le restrizioni per il mondo della musica e non solo; Hai partecipato con ottimi risultati a Musicultura arrivando in finale e vincendo il premio Afi; Raccontaci di questa esperienza, la rassegna è una dei baluardi per la musica d’autore.

A Musicultura 2021 sono arrivato fra i 4 finalisti con un brano per nulla catchy. La canzone era “Le cose che abbiamo amato davvero”, accolta con grande calore dal pubblico e dalla giuria. Poteva succedere solo li a Macerata perché quei ragazzi sono davvero attenti e interessati al nuovo cantautorato italiano. Ricorderò sempre con grande affetto la loro passione, la cura del dettaglio tecnico e la professionalità che mettono in ogni aspetto della kermesse.

Se tu dovessi fare da Virglio per chi sta leggendo ora e vuole capire il tuo sound? Che riferimenti culturali daresti? Sia in acustico che full band noto nella la tua musica “eretica” (come hai definito il nuovo singolo “Le donne di Botero”) un ottimo songwriting e una grande ricerca vocale.

Sono talmente tanti i miei riferimenti che non saprei da dove cominciare. Quello che posso dire è che cerco sempre di mantenere lo spirito delle cose che mi hanno influenzato. In tutto quello che faccio ci deve essere l’energia primordiale del rock, la profondità dei testi dei grandi cantautori italiani, il groove in primo piano ma anche un rimando all’arte e al cinema. Il mio genere è il risultato di vent’anni di intensa attività musicale che mi porto dietro e di infiniti ascolti.

Come da prassi ti chiediamo consigli per chi legge: Libri, film o album che ci senti di consigliare in questo inizio anno!

Ho scoperto da poco (e perdonatemi il ritardo) la discografia di “Iosonouncane”, mi sento di consigliarla a chiunque faccia musica. Ho appena finito di leggere “Scritti corsari” di Pasolini e sono scioccato da quanto possa essere stato lungimirante nel predire scenari attuali, solo Dio sa quanto avremmo bisogno di lui oggi. Sorrentino col suo ultimo film ci emoziona ancora una volta. Hai visto quanto sono stato nazionalista!

Grazie Caravaggio!

Grazie a voi!

Ascolta “Le Donne di Botero”

Intervista a cura di Fabrizio Fontanelli

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