Malascena ep (Indipendent release 2013)
Devo dire che il genere musicale dei Malascena, band bolognese formata nel 2009, non rientra nelle mie corde, avevo già intuito dall elegante digipack che il cd non avrebbe fatto breccia dentro di me, e invece quanto è bello essere stupiti e trovare delle cose belle anche in scenari sonori che senti distanti e non affini al tuo percorso.
“Malascena è una lotta tra bui intimistici e le luci della ribalta” recita la cartella stampa, e questo ep direi che è ben descritto da queste parole, il suono molto diretto, tra grunge e hard rock si fa ascoltare molto molto bene, dando nuova linfa a un genere non più tanto forse sulla cresta dell’ onda, essendo rimasto molto caratterizzante degli anni 90, ma che si dimostra ancora con molto da dire, e da suonare. Cinque brani solamente, ma la band credo abbia voluto fare le cose per bene, concentrandosi su brani effettivamente efficaci, se un disco è la fotografia di una band in quel preciso momento questo ep fa vedere cose belle, potenti e dirette, facendo presagire anche una bella band live per i cultori del genere e non (come me).
Donnie Lybra: Neon (Indipendent Release 2014))
Cambiamo radicamente scenario, “Neon” è la prima uscita della neonata formazione dei Donnie Lybra, band nata in un bar milanese e totalmente (e giustamente direi) dedita alla filosofia del DIY.
I Donnie Lybra si sono già fatti notare sui palchi come opener per band come Eva Mon Amour, Honeybird & The Birdies e molte altre.
E’ evidente che i Donnie Lybra vengono dal post rock e dalla new wave, ma rielaborano tutto in modo personale, con brani interessanti che descrivono bene l ossessione e la noia metropolitana. La voce è volutamente distante lasciando spazio alla musica.
Un genere quello del post rock e della new wave che ha ancora molto seguito e in cui i Donnie Lybra si inseriscono con vigore e gusto, forse avrei preferito i testi in inglese per dare a questa band una valenza un po piu ampia.
I nastri (Indipendent release 2013)
Non un ep, ma ben 14 brani per il debutto dei milanesi i Nastri e se volete un disco di pop rock con qualche inserto prog, di suoni acustici e di elettronica, con testi decisamente sopra la media e che corre fluido con ottime armonie vocali (la deliziosa Love Love Love o a bella ballad “Che vuoi che sia”) ecco avete trovato un interessante dischetto da esplorare. La band suona bene, con gusto e sa tenere alta l’attenzione. Non da poco visti i tempi veloci anche di fruizione dei lavori discografici. La giovane età de i Nastri fa ben sperare per uno sviluppo del loro sound e sono molto curioso di vedere come questo evolverà e quale di questi aspetti verrà più messo in luce in futuro.
Fou: Ho trovato Godot (Indipendent release 2014)
I Fou vengono da Milano e dal 2004 ad oggi si sono messi in bella mostra girando molto nel Nord d’Italia incrociandosi sui palchi con band dello spessore di Offlaga Disco Pax e in studio con Francesco Donadello dei Giardini di Mirò.
Fino a giungere a questo album “Ho trovato Godot” scritto dai Fou assieme ad Ettore Bianconi dei Baustelle.
Segnalo “Canzone Noir”, ma tutto l album scorre fresco e non scontato tra suoni deliziosamente pop e belle armonie vocali raccontando storie normali, ma per questo in qualche modo speciali (Il singolo trascinante “Il sabato del silenzio”)