Coma Berenices, P.o.p.p.o, Blindur,Malmö, Smav-Caserta 11 marzo 2016
Ci sono notti nelle quali prendi e macini chilometri, raggiungendo live club fuori città desideroso di far parte di qualcosa che percepisci sarà tappa fondamentale per il percorso umano e artistico di un pugno di musicisti indomiti che fanno della musica la loro principale ragione di vita. Ti senti affine a questa urgenza e vuoi esserci, vuoi respirare la loro aria, immergerti nelle loro storie umane e portare a casa qualcosa che ti da forza, una nuova visione che può confortare certe tue convinzioni interiori.
L’occasione è la grande adunata di amici musicisti che i Malmö, già recensiti da me qua su Slowcult, hanno messo su per dar vita a una vera e propria festa in musica che servirà a finanziare il primo disco della band che ultimamente molto ha fatto (ben) parlare di se.
Arriviamo allo Smav di Santa Maria a Vico presso Caserta. Una grande sala con un illuminazione intrigante, ci accoglie un palco pieno zeppo di strumenti e tanta gente sorridente che continua ad affluire e a rendere viva una notte umida casertana.
Non conosco la realtà live della zona, ma lo Smav ha una programmazione veramente varia e interessante.
Alle Coma Berenices il compito di aprire le danze.
Antonella Bianco e Daniela Capalbio si fanno strada tra i molti strumenti e richiedono la giusta attenzione per avvolgere la numerosa audience con le loro tessiture soniche affascinanti. Il pubblico via via viene attratto dal duo che si presenta senza batteria. Scorrono nel mini set NO NAME, Impro #1, Volver, A Spring Blossom, e Take Care.
Le Coma Berenices hanno fatto uscire da pochissimo un ep dal titolo “Delight” 5 traccie per tastiere, qualche giocattolo sonoro, mandolino, chitarre acustiche e elettriche. Quando si prova a definire il mondo sonoro delle Coma Berenices si parla frequentemente di Dream Pop, io rifuggo sempre dal dare etichette, di sicuro ci sta della bellezza e delicatezza che avvolge e conforta.
E’ poi il turno di P.O.P.P.O (Piccola Orchestra per Prestazioni Occasionali) Guidati da Joseph Foll la Piccola Orchestra è attiva da 2010 quando nacque come accompagnamento per dei reading. Dal 2014 ha inanellato aperture di prestigio (Cesare Basile), ha vinto Premi del Mei e suonato in lungo e largo. Il sarcasmo e i testi poetici di Joseph colpiscono il segno. La Piccola Orchestra è molto amata in zona e il pubblico è molto partecipativo durante il loro breve set.
E Joseph è coinvolgente e carismatico
Marco dei Malmö mi aveva “avvisato” prima dello show : “Vedrai quanto ti piacerà Blindur!” E come non lasciarsi prendere dall’energia di Massimo de Vita e Michelangelo Micki Bencivenga in arte appunto “Blindur” (che vuol dire non vedente in islandese). E Blindur è un viaggio europeo, centinaia di concerti in Europa, sui palchi a fianco spesso di Cisco ex Modena City Ramblers (con il quale ha condiviso palchi in Irlanda) e in studio con Birgir Birgisson, storico fonico dei Sigur Ros ( e Blindur suonerà a breve proprio in Islanda).Le partecipazioni sia al Giffoni Film Festival, che a Musicultura e tante altre rassegne di musica d’autore lo rendono un live act veramente emozionante.. Brani come “Foto di Classe” mi rimarranno a lungo in mente, complice anche l’occasione di vederlo pochi giorni fa a Roma allo Sparwasser con un set piu lungo e intimo.
Massimo de Vita è anche snodo focale della scena locale, essendo produttore artistico di svariate realtà. Nel suo studio si incrociano svariate visioni e suoni, un vero cittadino del mondo che torna sempre nella sua Cardito, ma pronto sempre a riprendere la sua chitarra per ripartire via.
E poi giunge il momento dei Malmö. La band sale sul palco e si percepisce nettamente la loro emozione. Si gioca in casa questa sera.
Forse non è un caso che il primo brano eseguito sia proprio “Storie di Provincia”. Questo fa il paro con la mia rubrica di New Italian Sounds che vuole proprio far dimostrare come l’Italia musicale non è solo le grandi scuole delle grandi tradizioni romani, milanesi ecc.., ma che è proprio la Provincia a pulsare e a raccontare storie. La band suona che è una meraviglia, spiccano ” A chi è lontano”, la bellissima “Il principio di Archimede” e via via salgono sul palcono Joseph, Blindur, le Coma Berenices, per poi alla fine stringersi in un abbraccio collettivo che vale piu di mille note suonate e dette. L’Amicizia, il perdersi e ritrovarsi nelle stesse strade, il tenersi d’occhio constantemente, il volersi bene, il parlare, il vivere assieme un viaggio senza il quale saremmo tutti più poveri. Tutto questo si percepisce e traspare nel vederli li tutti assieme. Ma non è un “Commiato” come il titolo dell’ultimo brano eseguito dai Malmö. Ci sta ora un disco da registrare, pare con la complicità di Massimo de Vita, e altre strade da percorrere.
Live Report: Fabrizio Fontanelli
Foto: Sara Terreni