Roma, Auditorium Parco della Musica, 29 marzo 2012
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Impossibile resistere al richiamo della voce di Teresa Salgueiro. È difficile rimanere indifferenti al fascino di una voce unica che ti cattura con discrezione con quella capacità di parlarti anche dietro una porta chiusa, lontana.
L’occasione è la presentazione del suo nuovo lavoro “O Misterio” per l’etichetta EGEA, che esce in Italia prima ancora che nel resto del mondo. La scelta di iniziare da una mini tourneé italiana sottolinea lo speciale rapporto che ha Teresa Salgueiro con il nostro paese, legame fondato sulla comune sensibilità e condivisione di sentimenti che ha la cultura portoghese con il resto del mediterraneo.
“O Misterio” è il primo progetto originale solista di Teresa Salgueiro.
Come ha spiegato lei stessa durante il concerto, in perfetto italiano, “il lavoro nasce dalla riflessione sul rapporto tra l’uomo e il mistero della vita“. Questo esercizio di ricerca necessita di una dimensione intima e spirituale raggiungibile solo attraverso l’isolamento volontario. Assieme ai suoi musicisti, ha allestito nell’agosto del 2011 all’interno del convento di Arrabida uno studio di registrazione. In questo clima di contemplazione e condivisione prende vita un lavoro collettivo da cui emerge il contributo di ogni singolo musicista. Ne scaturisce un linguaggio originale in cui si fonde la diversa provenienza dei musicisti ma allo stesso tempo emerge ben presente la tradizione portoghese e la sua cultura. Oltre ad avere collaborato alle musiche teresa per la prima volta si cimenta nel ruolo di autrice scrivendo i testi dei diciassette brani che compongono “O Misterio”.
Il concerto rispecchia la dimensione contemplativa cercata da Teresa e i suoi strumentisti, la sobrietà del palco e il quasi buio delle luci fanno si che tutta la concentrazione sia sulla musica. Le composizioni sono in bilico tra tradizione e innovazione tenendo ben presente la cultura portoghese, malinconica ma al tempo stesso vitale, e i suoi temi di sempre come l‘assenza “Ausencia”, la nostalgia e tutto quello che la musica portoghese ha ricevuto da parte di molte altre culture prima su tutte quella araba.
L’esibizione di questa sera ci ha regalato momenti intensi ed alcuni passaggi meno convincenti, con una Teresa a tratti visibilmente entusiasta e disponibile verso il pubblico a cui ha spiegato con generosità il significato della maggior parte delle canzoni eseguite.
La bellezza della musica risiede molto nella voce, a convincere maggiormente sono i brani in cui l’intensità dell’esecuzione non viene sovrastata da una batteria troppo presente. Teresa sembra essere più a suo agio quando sono i suoni acustici ad accompagnarla, costruendo armonie che meglio sostengono il suo modo di cantare sospeso ed etereo.
A fine esibizione si ha l’impressione di aver assistito ad un nuovo inizio ancora da rodare da affinare, dove alcune idee non sembrano essere esplorate fino in fondo.
Recensione del sig. Giù – foto di Fabrizio Forno
Teresa Salgueiro (voce)
Carisa Marcelino (fisarmonica)
Oscar Torres (double Bass)
Andre Filipe Santos (chitarra)
Rui Lobato (batteria, percussioni e chitarra)
Scaletta: