Sziget 2013, Opoda, Budapest Agosto 2013
Ero appena sceso dal palco dopo aver suonato con i Mardi Gras al Puglia Sounds/Mambo Stage e durante l’intervista con i ragazzi di Radioluogocomune alla domanda “Cosa potete affermare per spingere le persone a venire qua al Sziget?” mi è venuto spontaneo rispondere qualcosa del tipo “Dovete venire tutti qua perchè è l’isola che c’è”. E credo, modestamente, che non esista affermazione migliore per definire lo Sziget (“isola” in ungherese appunto) annuale festival che si svolge presso l’isola di Obuda a Budapest e presto assorto al rango di miglior festival europeo.
Abbiamo avuto l’onore e il privilegio di parteciparci come band assieme a tante altre valide realtà del nostro Paese esibendoci nella parte italiana del tutto, e abbiamo avuto cosi modo di vedere il tutto da un’altra angolazione, da una prospettiva di palco nonchè da quella di fruitori di concerti e di tanto altro.
La prima cosa che colpisce arrivando allo Sziget è una macchina organizzativa mostruosa, capillare e molto ben organizzata con tantissimo personale giovane all’acccoglienza, sistemazione del camping (diviso per aree del mondo), distribuzione braccialetti, stand di tutti i tipi (gastronomici e non) a dimostrazione evidente di come con la cultura si creano moltissimi posti di lavoro.
E poi quello che si apre ai nostri occhi è un’immensa area dove convivono palchi per ogni situazione possibile e immaginabile, dal palco degli Italiani appunto, ai palchi afro-latin-reggae, irlandese, un tribute stage, l’imponenente main stage, una party arena, un chilli garden, un mega tendone, il cirque du sziget, un area bungee jumping con grandiosa ruota panoramica e altre svariate situazioni sparse.
Nei giorni dopo aver suonato al festival ho avuto modo di farmi una full immersion al Sziget e la giornata del 7 agosto è stata piena di appuntamenti che per fortuna non si sono sovrapposti tra loro.
7 AGOSTO POP-ROCK MAIN STAGE: SKUNK ANANSIE
Non sono mai stato un fan di Skin e degli Skunk Anansie anche se ho sempre riconosciuto loro una forza e una vocalist fuori dal comune e dunque non avevo mai ascoltato un loro album completo, ne tantomeno li avevo mai visti dal vivo.
Mi sono trovato di fronte una grande band solida compatta con una Skin assolutamente regina del Sziget con una energia incredibile, una front woman che non ha smesso mai di cercare un contatto con l’audience scendendo spesso tra il pubblico, non lesinandosi in crowdsurfing e in stringere mani e guardare negli occhi il loro pubblico. Molto bello il momento in cui un ragazzo in carrozzella ha osato fare crowdsurfing aiutato da tantissime braccia volenterose con Skin che in tutti i modi è andata verso di lui rendendogli omaggio.
Nel live set scorrono “Weak”, “Because of you” “Hedonism”, “My ugly boy”, ma il momento topico è “Little Baby Swastika” con Skin che scende completamente nell’audience prima nel settore sinistro del palco, e poi nel destro, facendo sedere tutti quanti salvo farli esplodere al suo via.
Unico piccolo inconveniente un tizio molto indisponente che non sottostà al volere di Skin beccandosi i “Bitch” di Skin appunto e di tutta la marea umana presente al concerto.
Un tocco di civiltà, sopra di noi attaccate a dei fili delle pompate di acqua fresca che allieva la calura imperante. Poi uno dice che il Festival vince il premi come miglior Festival. Un Festival è fatto oltre di musica, sopratutto di attenzioni verso il pubblico.
7 AGOSTO OPT BANK WORLD MUSIC PARTY MAIN STAGE: FLOGGING MOLLY
Si cambia radicalmente atmosfera, il logo immenso dei Flogging Molly sovrasta un palco che presto si animerà di una furia combat punk folk. Vengono da Los Angeles, ma hanno raccolto il testimone dei Pogues più veementi e trascinano l’enorme tendone in un esasperato pogo con fiumi di birra che scorrono sopra le nostre teste. Una celebrazione in vero stile, con una band incredibilmente coinvolgente sopratutto grazie al carismatico leader e cantante Dave King.
Brani come “If I ever leave this world alive” mettono a ferro e fuoco il tendone, la band los angelina è familiare con il Sziget essendo già stata nel cartellone negli scorsi anni, e verso la fine del set che lascia tutti stremati Dave King esorta tutti ad andare a vedere Nick Cave and the Bad Seeds al Pop Rock Main Stage. Cosa che naturalmente ho fatto.
7 AGOSTO POP-ROCK MAIN STAGE: NICK CAVE AND THE BAD SEEDS
Non posso esprimere a parole quello che è stato per me vedere per la prima volta Nick Cave and the Bad Seeds. Basta questo video di una straordinaria “Stagger Lee” eseguita in braccio al pubblico numerosissimo e rapito in modo impressionante da un profondissimo, intenso e destabilizzante Nick Cave coadiuvato da un incredibile band con un Warren Ellis in grande spolvero. Da non perdere a Roma il 27 novembre all’Auditorium di Roma.
7 AGOSTO OPT BANK WORLD MUSIC PARTY MAIN STAGE: BAT FOR LASHES
Ancora destabilizzato da Nick Cave mi faccio un giro per respirare a pieni polmoni un po’ di aria fresca vagando per le strade del Sziget sempre piene di gente, con birra che scorre a fiumi e variopinti figuri vestiti nelle guise più incredibili (ho visto un ragazzo vestito da Biancaneve, e giuro che ero sobrio).
Ci tenevo tanto a vedere i Bat for Lashes, ero curioso di vedere come la loro musica molto avvolgente e ambientale rendesse dal vivo, adorando poi la vocalità di Natahsa Kan. E i Bat for Lashes hanno fatto un grandioso set trascinati appunto dalla Kan incredible front woman, ipnotica sensuale e di grande impatto.
Una incredible “Laura” e una splendida “Daniel” punta di diamante del loro repertorio difficili da dimenticare.
4 live di artisti che non avevo mai avuto modo di vedere, 4 diverse realtà musicali che testimoniano quanto vario è stato questo Sziget, un festival che fa proprio di questo la sua forza. Siamo stati orgogliosi in modo particolare di aver partecipato a questo bellissimo circo pieno di musica, colori, e consiglio a tutti di cuore a farsi un giro la prossima estate qua nell’Isola che c’è.
Live Report e fotografia di Skin di Fabrizio Fontanelli