Los Angeles,The Forum, 25 luglio 2011
Ci siamo, dopo 14 anni di separazione, i Soundgarden sono di nuovo insieme nella loro formazione originale: Chris Cornell, Kim Thayil alla chitarra, Matt Cameron (nella sua pausa dal tour con i Pearl Jam) a pestare sulle percussioni ed il bassista Ben Shepherd. I quattro di Seattle si sono riuniti per un North America Reunion tour, in vista del possibile nuovo album. È recente l’annuncio dal sito ufficiale della band di un tour solista di Cornell in Oceania ad ottobre e dunque il papabile Soundgarden Reunion tour in Europa dovrà aspettare almeno fino a inverno inoltrato. Il tour americano è iniziato in luglio e finirà a fine ottobre e prevede poco più di venti concerti nei quali la band è affiancata di volta in volta da nomi del calibro di Mars Volta, Queen of the Stone Age e Meet Puppets.
La location da dove raccontiamo il tanto agognato evento è Il Forum di Los Angeles, ovvero lo stadio dove per più di trenta anni (fino al 1999) hanno giocato i Los Angeles Lakers, che ha una capienza di 18 mila spettatori. I muri esterni della struttura sono costellati di targhe in memoria dei concerti sold out che il Forum ha ospitato negli anni (trai quali i Led Zeppelin, Jethro Tull, Nirvana). Stavolta il Forum non è sold out ma poco ci manca. Il concerto viene aperto dai Mars Volta che come al solito dal vivo sono incredibilmente reattivi. La scelta risulta più che azzeccata ed infatti un esuberantissimo Cedric Bixler-Zavala riesce a temperare al punto giusto il pubblico anelante lo storico ritorno di Cornell e compagni. L’urlo corale dei quasi 18 milla che accompagna l’ingresso sulla scena dei Soundgarden ha dell’incredibile: eccoli li finalmente a pochi metri di distanza i quattro che vent’anni fa ci hanno fatto letteralmente scapocciare per Seattle, un’ anonima città costiera del profondo nord statunitense. L’imprinting del concerto di stasera è rassicurante, nessuno spazio a frizzi e lazzi, un Chris Cornell poco trendy
La voce di un Cornell maturo regge benissimo la struttura musicale costruita anni fa su una voce di ventenne, anche se le urla sono oggi più ragionate e pazientemente razionate. I brani sono eseguiti alla perfezione. Un Cameron in formissima, temprato dal lungo tour con i Pearl Jam, costruisce la ragnatela sulla quale vengono catturati i riff di un Thayil al solito magistrale anche se estremamente chiuso al pubblico a cui nulla concede. L’imbolsito Shepherd è invece perfettamente a suo agio e distribuisce ammiccamenti a iosa mentre martella col pollice e indice sulle corde d’acciaio del suo fedele basso. Nelle due ore e mezzo di concerto Ia band praticamente snocciola tutta la sua produzione da Bad Motor Finger a Louder Than Love a Superunknown, c’è spazio anche per due brani del semisconosciuto primo album Ultramega OK. Mentre Superunknown la fa da padrone con ben 9 pezzi suonati, l’ultimo e forse peggior album, Down on the Upside, viene ricordato con solo 3 pezzi. Ad un certo punto, verso la fine della prima parte del Live Act, un’altra clamorosa sorpresa, Mike McReady chitarrista dei Pearl Jam, si unisce al gruppo per suonare Superunknown, civettando sia con Thayil che con Chris Cornell.
Il concerto si chiude con Slaves And Bulldozers in un crescendo di puro rumore con le distorsioni prodotte dagli strumenti di Thayil e Shepherd avvicinati agli Ampli e si conclude definitivamente con Shepherd che fracassa il suo povero basso sul M6 Carbine. Un concerto memorabile che ci fa venire voglia di bissare nel possibile tour europeo che se arriverà mai in Italia si fermerà sicuramente, come al solito, solo a Milano.
Una breve considerazione sul futuro dei Soundgarden. Stando a quanto ha affermato Chris Cornell a fine Giugno, l’uscita del nuovo album che sarà prodotto da Adam Kasper (Pearl Jam & Foo Fighters) è prevista per la primavera del 2012. Che dobbiamo aspettarci? Secondo Thayil la band non vuole fare un altro album metal o grunge, invece le sonorità si avvicineranno di più a quelle di Down on the Upside e la band riprenderà da dove ha lasciato. Dovrebbe uscire qualcosa che possa adattarsi ed esaltare al meglio le nuove tonalità live di Cornell, meno potenti ma più riflessive e mature. Speriamo di no, sarebbe un gran peccato!
Recensione e foto Magister
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