Roma, Init, 17 – 18 Ottobre 2009
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La splendida rassegna di gruppi a vario titolo appartenenti alla musica neoromantica di matrice dark tenutasi all’Init Club lascerà sicuramente il segno. Essa nasce come manifestazione finale di Post Romantic Empire, che ha voluto rappresentare per alcuni anni un’indagine estetica sulla rivoluzione romantica, ed i cascami della sua deflagrazione, al fine di delineare le nuove tendenze artistiche del Romanticismo, soprattutto nella musica.
Anche se a onor del vero le performances dei vari artisti, succedutisi sul palco per oltre 30 ore consecutive per il Post Romantic Empire sono state diseguali, ed hanno soprattutto mostrato la differenza di stili e di tematiche riferentisi a quel genere musicale.
Un progetto ambizioso, come ha avuto modo di sottolineare il principale organizzatore dell’evento, Giulio di Mauro, che è stato concepito con la pretesa di analizzare l’idea di Apocalisse in chiave post Romantica, mettendo a confronto i grandi poeti romantici, in particolare Keats, Coleridge e Novalis ed alcuni musicisti contemporanei
, come i Current 93, portando a compimento un’analisi estetica su questi temi. Se un limite possiamo intravedere nell’evento è risultato nel fatto che alcuni dei gruppi o singoli artisti, molti dei quali provenienti dalla scena underground nazionale, potevano rientrare più genericamente in una tematica legata a moderni DJ elettronici o piu’prettamente d’ispirazione neopsichedelica più che gotico-romantica; comunque quasi tutte le performances sono risultate di buon livello ed alcune come quella di Ernesto Tomassini e soprattutto degli ospiti d’onore, i Current 93, superlative.
Diamo conto delle performances cui siamo riusciti ad assistere durante la lunga maratona. L’inizio è per il DJ radiofonico Gianluca Polverari, figura di raccordo tra vari stili presenti nel panorama “indie” romano, già redattore di riviste autorevoli come Il Mucchio Selvaggio ed attualmente di Rockstar, fortemente impegnata nella promozione e sviluppo della musica di matrice “underground”. La sua performance è intrigante, risente dell’elettronica cosmica tedesca e di certo sperimentalismo di molti DFJ contemporanei. La sua musica è cupa ma fruibile.
E’ poi la volta di vari gruppi, con i quali comunque Polverari creativamente interagisce, come i Mir che propongono una elettronica soft che interagisce con la forma canzone, dando origine ad un pop stralunato e rarefatto; Gamers in Exile, sperimentali e psichedelici, Gianni Music, provenienti dal circuito IndyMedia, anch’essi fortemente venati di psichedelia e la vocalist Valentina Carnelutti, la quale dimostra di possedere ottime doti e presenza scenica. Suggestiva la performance dark ambient di Zampe Rotte pts, che si avvale delle performer Sarah Dietrich, di matrice neofolk, Lili Refrain, chitarrista e cantante dedita ad un folk blues meditativo e fortemente visionario che ricorda in certi vocalizzi il cupo sperimentalismo di Diamanda Galas, dell’ex Ain Soph, Spectrae , autore di un drammatico e coinvolgente Dark Industrial, di ClauDedi già suo collaboratore, nonché di Giò (Inferno) e di Peter M, che esprimono tematiche e sonorità abbastanza simili, oltre che di Mushy, la quale, con sonorità Dark Ambient cupe ed avvolgenti di notevole suggestione, presenta il suo progetto di Italian Industrial Noise fortemente sperimentale.
Non abbiamo potuto assistere, purtroppo, alla bella performance degli intensi Spiritual Front, né a quella di Nada ed Ardecore, i quali sono stati accompagnati anche da David Tibet, sempre presente in sala, e fortemente motivato dal progetto musicale, di cui abbiamo sentito un gran bene. Abbiamo anche appreso che il cupo Steven Severin, già con Siouxie and the Banshees, gli elettronici Mouse on Mars, il virtuoso violinista Sieben, e la dolce e sognante Pantaleimon, già attiva nel giro Current 93, non hanno deluso le aspettative. La musica classica è presente suggestivamente ad ogni cambio di scena ed è la cornice più appropriata ad intervallare le performances degli Artisti che si succedono sul palco. Siamo rientrati durante la performance di Directing Hand,formazione fondata dal giovane batterista Alex Neilson, protagonista di uno psycho folk intenso e suggestivo, ove rifulgono i meravigliosi vocalizzi di Lavinia Blackwall., dotata di una splendida voce sopranile.
E’ stata poi la volta di Baby Dee, la quale si è esibita al pianoforte in un blues stralunato, certamente di gran pregio ma poco pertinente con il clima del Festival. Cantautrice ed arpista di formazione classica, artista circense, transgender, insegnante di canto di Anthony Hegarty, darà il meglio di sé poche ore dopo, suonando il piano per il concerto dei Current 93, di cui riferiremo in un’apposita recensione. Il palermitano Ernesto Tomasini , con la sua forte presenza scenica di “interprete cult” internazionale, attore, cabarettista, cantante, ha ipnotizzato lungamente l’auditorio con una performance che variava a seconda dei soggetti che accompagnavano il suo splendido canto. Trasferitosi da anni nel Regno Unito, ha avuto in quel paese la sua consacrazione artistica, spaziando tra musica e teatro, e cimentandosi anche come comico avant garde. Dotato di mezzi vocali fuori dal comune, accompagnato da Andrew Liles ed Othon Mataragas si è esibito in canto sperimentale, al confine con la musica lirica, mentre con Fabrizio M. Palumbo, Paul Beauchamp ed Evor Ameisie si è esibito in un teatrale canto su di un tappeto di suoni di experimental electronic dance, non privo di notevole pathos, esprimendo una classe cristallina da grande performer e realizzando uno spettacolo molto apprezzato dal “popolo della notte” presente nel locale.
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Il gradimento delle esibizioni a cui abbiamo assistito sono qui sotto riportati :
Gianluca Polverari
Mir
Gamers in Exile
Gianni Music
Valentina Carnelutti
Zampe Rotte pts
Sarah Dietrich
Lili Refrain
Spectrae
ClauDedi
Giò (Inferno)
Peter M
Mushy
Directing Hand
Baby Dee
Ernesto Tomasini
Andrew Liles
Othon Mataragas
Fabrizio M. Palumbo
Paul Beauchamp
Evor Ameisie
Recensione Dark Rider e foto di Magister
vi voglio bene ma Giò degli Inferno non ha più suonato al PRE …e Sara non faceva parte di Zampe Rotte :-)))
siete sicuri di aver capito chi ha suonato cosa? aeheheh
inoltre abbiamo fatto una impro tutti insieme…non capisco proprio il senso della recensione di ZR sorry
Il locale ci aveva consegnato una scaletta con tutti i musicisti che dovevano esibirsi; volta per volta ce l’ha confermata, evidentemente inducendoci a compiere qualche errore, di cui ci scusiamo; il resto è dovuta alla nostra scarsa conoscenza di “quella” scena underground, peraltro affascinante; molti Artisti li abbiamo infatti conosciuti al PRE. Comunque ci prenotiamo per qualche evento in cui sia presente Giò (Inferno): ci piacerebbe, inoltre, poter approfondire la conoscenza dei vari Artisti italiani, come la stessa Sara Dietrich, e Peter M, e Mushy, e Lili Refrain (forse quelli che ci hanno colpito di più, insieme al magnifico “londinese” Tomasini), magari ascoltandoli in una dimensione più intimistica e meno caotica. Il PRE è stato comunque, nell’insieme, una magnifica(e veramente unica)esperienza:la chiusura dei Current 93 è stata epocale. Attendiamo con ansia il volume dedicato ad esso, che uscirà in autunno, unitamente ad un DVD dell’evento.
Dark Rider