Roma, La Riunione di Condominio, 11 maggio 2012
Per chi come me ha da sempre seguito il percorso di questo piccolo grande artista dalla scrittura sopraffina e rara da trovarsi altrove, è un assoluto piacere venire a sapere di questo mini tour dal nome emblematico: “Megliosolichemaleaccompagnatitour” (proprio cosi tutto attaccato). E si che Pino ultimamente è stato molto accompagnato in concerto, sia da svariati componenti dell’Angelo Mai (con cui ha inciso anche un cd vol 1), sia da Roberto Angelini, da Niccolò Fabi e da buon ultimo da Daniele Silvestri con il quale ha da poco finito un vero e proprio tour esibendosi anche all’Auditorium di Roma. Senza scordarsi che Pino è socio fondatore e responsabile settore musica dell’ Apollo 11, un importante progetto di riqualificazione del quartiere Esquilino di Roma, progetto che diede vita, tra le altre cose all’Orchestra di Piazza Vittorio.
Ma non me ne vogliano gli illustri nomi di cui sopra, ma gustarmi Pino Marino per 2 ore in un piccolo club, in un concerto subito trasformatosi in happening in beata solitudine (con chitarra, piano, ukulele, tavolo da bar,2 crodini, bottiglia di acqua minerale, microfono e poco altro) è dare fede al titolo di questo piccolo giro di esibizioni.
Il club si riempie appena Pino Marino si siede al piano e via via che la gente entra, si capisce subito che l’atmosfera condizionerà molto il live set. Infatti Pino metterà da parte l’idea di show che aveva preparato per interloquire con l’audience, raccontare anedotti, storie, condividere ricordi e diete da seguire e strappare riflessioni profonde tra le pieghe di qualche metafora sempre pungente e calzante con il mondo di oggi. E’ bello ritrovarsi con qualche classico del suo repertorio tra cui “Io sono qui”, una “Falso Allarme” con un riff di piano molto incisivo, “Fatto una volta fatto per sempre”, una “Menomale” velocissima suonata con l’ukulele, le super richieste “l’alluvione del 43” “Due rondini”, “l’ isola”. Ci fa sorridere con il racconto del suo incontro con Patti Pravo, ci culla con “l’acqua e la pazienza”, “I fiori” si getta in una “Sparafucile” d’annata, sempre un punto cardine del suo show. Ma anche i nuovi brani del suo nuovo cd sono delle vere e proprie poesie. Cd già pronto e già presentato dalla Dandini di “Parla con me”, ma che ancora non vede la luce del sole perchè non si trova il modo di farlo uscire con un etichetta e di veicolarlo nei media. Una amara riflessione di come è ridotta oggi la discografia italiana. Il pericolo paventato da Pino di non farlo eventualmente mai uscire sarebbe veramente un brutto colpo per la qualità dell’artista già espressa nei precedenti tre album di studio: “Dispari”, “Non bastano i fiori” e “Acqua luce e gas” che lo hanno portato a vincere, tra gli altri, il Premio Ciampi, il Pim, il premio Recanati fino ad arrivare ad essere finalista al Premio Tenco.
Proprio riguardo il “primo glorioso cd” come lo definisce Pino, è bello sentire la storia di come Pino, Pino Pecorelli (contrabbassista ora con l’Orchestra di Piazza Vittorio) e Fabrizio Fratepietro (batteria) interagivano in studio con il produttore dell’opera Mauro Pagani, il racconto sfocia in uno dei pezzi piu belli dell’intero repertorio di Pino Marino ovvero “Centrifuga e Riasciacquo” che dopo “Meglio che niente” chiude una serata veramente da riunione di condominio per la pecularità dell’happening, il tutto poi condito da cibo sano e acqua minerale (chi c era sa a cosa mi riferisco). Non perdetevelo quando verrà nelle vostre città.
Recensione di Fabrizio Fontanelli