Gen 202011
 

Roma, Circolo degli Artisti, 15 gennaio 2011

★★★★☆

Segnata da tempo sul calendario, è arrivata la data tanto attesa del ritorno a Roma dei Perturbazione, a due mesi esatti dall’esibizione acustica in duo di Gigi e Tommaso in occasione della nostra Slowfesta. L’attesa non era solo la mia, visto il sold out ed il numero di fotografi che sgomitavano sotto il palco.
Il concerto è stato all’altezza delle aspettative, le emozioni si sono rincorse, l’energia profusa dal palco si trasferiva tra il pubblico, per tornare tra i musicisti arricchita di ulteriore entusiasmo e gratitudine. Tommaso non ha mai smesso di ringraziare il pubblico del Circolo, luogo dal quale partì a maggio scorso la tournèe di lancio del disco ‘Del nostro tempo rubato’, uno dei migliori prodotti del 2010. La scaletta ha pescato a piene mani nel vasto repertorio di 24 brani del nuovo album, alcuni dei quali dei veri gioielli che dal vivo hanno brillato grazie alla sincera partecipazione della band che le ha interpretate e le ha snocciolate per due ore e passa di concerto. ‘Esemplare’ è il titolo della delicata ballad di apertura del concerto e le prime dieci file cominciano a cantare con Tommy, così come avvverrà per buona parte della serata. Molto presto arriva ‘Mao zeitung’, (prima di quanto inizialmente stabilito, come si può notare qui sotto dalla correzione in scaletta), ironica riflessione sugli effetti nel nostro quotidiano della globalizzazione e quindi un inevitabile riferimento al recente referendum di Mirafiori. Gigi alterna le sue chitarre ed i suoni con equilibrio ed attenzione, miscelandole con quelle di Cristiano, gli arpeggi si intrecciano nella subacquea ‘Il palombaro’, prima di arrivare alla splendida ‘Mondo tempesta’, uno sguardo partecipe ed inquieto sull’adolescenza ed i sogni perduti con il diventare adulti. Non si pensi però ad un concerto solo raccolo ed intimista; le sferzate di energia non mancano, come nella frizzante love song ‘Se mi scrivi’ o nella scheggia punkettara di ‘Vomito’. Indubbiamente la vena riflessiva ha il sopravvento: introdotto dal piano di Elena ecco infatti giungere uno degli apici creativi della band, la splendida ‘Primo’ dedicata alla memoria del loro illustre concittadino Primo Levi, stella cadente a sei punte la cui luce dobbiamo mantenere accesa a futuro monito ed insegnamento. I brividi corrono sulla schiena, la pelle d’oca solleva le maniche anche nella successiva title track, un dialogo tra un operaio ed il fratello musicista; chi non sottoscriverebbe il pensiero ‘Non è la fatica è lo spreco che mi fa imbestialire’?
Tommaso si lancia tra il pubblico (lo rifarà durante i bis) ed esegue un paio di brani tra di noi; il coinvolgimento è totale, la coesione e la partecipazione raggiungono i massimi livelli, se fosse possibile anche il resto della band si unirebbe nell’abbraccio del cantante agli spettatori. Introdotta dall’audio del quasi omonimo film di George Clooney e da un arpeggio di mandolino elettrico, parte ‘Buongiorno buona fortuna’ gioiellino di pop metropolitano, che in studio ospita la voce dell’astro nascente Dente.
Il lungo e corposo bis va ben oltre la scaletta stabilita: ricordiamo infatti la cruda, spietata benchè delicata ‘Animalia’, una delle ‘Canzoni allo specchio’ scelte al volo prima di ricatapultarsi in mezzo al popolo del circolo.
Purtroppo il tram Rivoli-Roma è arrivato troppo rapidamente al capolinea, si scende avvolti da un calore umano che conserveremo a lungo, in attesa di una prossima corsa, stipati all’interno della carrozza, felici del viaggio intrapreso insieme a questi instancabili ed affidabili conducenti.

Recensione e foto di Fabrizio

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Scaletta:

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