Roma, Auditorium Parco della Musica Teatro Studio 01 marzo 2009
La canadese Melissa Auf der Maur è certamente una delle più originali bassiste dell’ultimo decennio, nell’ambito del Rock alternativo. Dopo aver fatto parte delle Hole e degli Smashing Pumpkins, negli ultimi anni ha intrapreso una splendida carriera solista, pubblicando nel 2004 l’eccellente lavoro Auf Der Maur, cui partecipano molti famosi musicisti, tra i quaki James Iha (Smashing Pumpkins e A perfect Circle), Mark Lanegan (Screaming Trees), Josh Homme e Nick Oliveri (Queens of the Stone Age). La musicista è tornata in Italia per presentare un album di prossima uscita, Out Of Our Minds, che costituisce parte di un complesso e suggestivo progetto multimediale che si compone dell’album, di un video, di fotografie e di un libro a fumetti da lei stessa scritto.
Prima dell’inizio del bellissimo concerto dell’Auditorium è stato appunto presentato lo straniante video di cui Lei stessa è protagonista, un fantasy psichedelico in cui si vedono incidenti d’auto da cui esce indenne, alberi crudelmente segati che sanguinano, guerrieri vichinghi che si combattono in mezzo alla natura rigogliosa, mentre Lei fuoriesce impavida da ogni situazione di rischio, come un’eroina dei fumetti.
Si presenta poi sul palco velata di un nero mantello ed inizia il concerto con le dolci note eminentemente acustiche di Intro, per proseguire con le potenti Heartbeat e The Key.
Toltasi subito dopo il mantello che ne celava la bellezza, Melissa ci propone la magnifica e sognante Real I lie, in cui la sua calda, pastosa voce si espande in tutta la sua potenza, mentre gli strumenti l’accompagnano in una sorta di stupenda sinfonia psichedelica, come anche nella più soffusa Lead Horse.
Taste You, brano dolce ma a suo modo trascinante, celebra il trionfo del basso della musicista, evocando forti echi Smashing Pumpkins; successivamente è la volta della splendida Out Of Our Minds, potente brano che dà il titolo al nuovo album dell’artista, nonché della più soffusa ma straniante e quasi minimalista I Need I Want I Will, carica di suggestione.
E’ la volta poi di una splendida, dolce versione di Bang Bang di Sonny & Cher, fortemente evocativa, dopodichè il concerto si sviluppa con altri brani del nuovo album, molto simili stilisticamente, improntati ad un suono potente e duro ma intriso di psichedelia, che risente anche della forte influenza dell’hard rock anni ottanta, altra dichiarata fonte d’ispirazione per l’artista.
Followed The Waves, evocativa, visionaria, fortemente psichedelica e la tensiva Good News rappresentano la conclusione di un concerto magnifico, pieno di inventiva e che ha trasmesso buone vibrazioni a tutti i presenti, richiamando alla memoria altri tempi per certe venature suggestivamente westcostiane.
La musicista si è poi intrattenuta a lungo sul palco, cosa ben rara, per spiegare al pubblico le tecniche utilizzate per il suono del basso e riaffermare, con molta cordialità, tutta la sua ammirazione per l’Italia e per Roma. Una riconferma di quanto prezioso sia il suono alternativo proveniente da artisti che poco hanno a che fare con il mainstream e forse proprio per questo sanno evocare immagini, sensazioni ed inventarsi approdi poetici di grande spessore ed originalità.
Recensione by Dark Rider
Foto di Vipa