Lug 102009
 

Roma, Villa Ada – Roma incontra il mondo, 5 luglio 2009

★★★★☆

_GUI8051.jpgPartito il 5 luglio il tour italiano dei leggendari Gong con un concerto magico e memorabile nella capitale: la band capitanata da Daevid Allen si è esibita con una formazione molto vicina a quella storica delle origini: Gilli Smith “Space Whispers”, Steve Hillage voce e chitarra, Miquette Giraudy voce e sintetizzatore, Theo Travis sax e flauto, Chris Taylor batteria e voce, Dave Sturt basso.
Appare col suo rinomato fascino Daevid Allen, dal sorriso ipnotizzante; un ragazzetto settantenne che indossa i suoi curiosi abiti eclettici del pianeta Gong saltellando nei ritmi psichedelici e progressive degli storici brani come “The Mad Monk” dall’album “Zero to Infinity”. Una scaletta gustosissima: splendidi lavori come “Flute Salade”, Oily Way”, “Outer Temple” dall’album “Angel’s Egg”, strappano ad un pubblico di età splendidamente mista applausi e urla di approvazione; numerosi i giovanissimi e tanti i meno giovani ma affezionati fan.
Parte così, nel cuore del concerto, la psichedelia di “The Isle of Everywere”, trasportandoci tutti nel turbinio dei ritmi potenti in una ipnotica cavalcata cosmica.
Non mancano di certo altri mitici brani dai lavori del 1973/74: “You”, “Angel’s Egg” (dalla Trilogia “Radio Gnome Invisibile”)._GUI7733.jpg
Ed ecco scomparire per un’attimo Daevid nell’ombra del palco per riapparire sotto le luci con uno dei suoi splendidi abiti “Gonghiani”: il suo buffissimo copricapo crea un’atmosfera particolarissima.
In seguito Allen, impugnando a turno il microfono e la sua Steinberger, si diverte a sprigionare sonorità spaziali: le note escono dalla sua chitarra come stelle da una bacchetta magica.
Si fanno così sentire, ad uno ad uno, il genio Steve Hillage, concentratissimo con il suo inconfondibile stile, la moglie di Allen, Gilli Smith, con i suoi famosi “Space Whispers”, che aggiunge un tocco etereo e intenso e il sintetizzatore di Miquette Giraudy, che regala atmosfere fatate, spaziali e surreali.
Tutti in ottima forma ci trascinano verso danze di approvazione e applausi pieni di energia. _GUI7515.jpg
Non mancano in questo splendido concerto momenti di interazione e duetti con il divertitissimo e appagato pubblico. Basso e batteria dimostrano compattezza e tenacia durante i ritmi sfrenati e velocissimi, tipici dello space rock. Una musica, quella dei Gong, ancora attualissima e, senza dubbio, un’ottima occasione questa di Villa Ada per riascoltare questa immortale ed unica formazione.

Recensione e foto di Guido Ricci

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