Roma, Auditorium Parco della Musica, 9 marzo 2015
E’ sempre un piacere quando il flamenco arriva nella propria città, questa volta è arrivato all’Auditorium direttamente da Cordoba con Vicente Amigo chitarrista di fama mondiale. Allievo di Manolo Sanlucar e vincitore di tantissimi prestigiosi premi come il “Grammy Award” nel 2001 o il “Premio de la Música”, Amigo ha raccolto e sta raccogliendo attorno a sé tantissimi fans, alcuni dei quali probabilmente ereditati in seguito alla perdita del compianto Paco de Lucia.
Anche lui come Paco ha contaminato il flamenco della tradizione più pura con il jazz, il funky e con altre esperienze musicali, ma il risultato è sostanzialmente diverso. Rimane il virtuosismo dello strumento di cui Amigo è un fuoriclasse, cambia però il senso profondo della composizione flamenca che subisce una semplificazione soprattutto per quel che riguarda la complessità ritmica. Se prendiamo ad esempio il brano “Roma”, che tutto il pubblico ha chiamato a gran voce per il bis, tratto dal suo ultimo lavoro del 2013 intitolato “Tierra”, ci troviamo di fronte ad una musica soft e rilassante che procede con un andamento circolare. Siamo lontani anni luce dalle varie bulerie, soleá e farruche del flamenco classico poiché la contaminazione ha creato una sorta di musica adatta a tutti i gusti che si appoggia su sonorità e colori andalusi. Mancano i graffi, gli sbalzi d’umore, i repentini cambiamenti di ritmo, le accelerate e le cadute. Insomma manca tutto ciò che crea pathos.
Vicente Amigo ha optato per un’interpretazione dell’antica arte gitana che ti scalda, ti circonda di bel suono e ti rassicura, magari ti immalinconisce anche un po’… ma questo agli amanti del flamenco piace sempre!
Lui conosce anche altro però. Ad esempio l’ultimo bis è stato un momento esaltante di buleria, con voce strozzata e perfetta dell’ottimo cantaor Rafael de Utrera che ha al suo attivo anni di carriera luminosa tra i più grandi chitarristi e ballerini di maggior fama. O anche quando ha accompagnato il bailaor Dani Navarro che ha letteralmente stregato la platea. In quei momenti si può notare che Vicente Amigo è un vero interprete del flamenco che però per sua scelta e per suo gusto ha basato la sua carriera sulla divulgazione del flamenco fuori dai confini spagnoli, e per fare questo ha contaminato e occidentalizzato la sua musica.
Personaggio carino e comunicativo, ha allietato i suoi fans per quasi due ore facendogli sognare passeggiate a Siviglia, Granada o Cordoba sua città natale.
recensione di Claudia Pignocchi