Joni Mitchell 75th Birthday Celebration, Los Angeles Music Center 7 Novembre 2018
Joni Mitchell compie 75 anni e tutti gli occhi del mondo della musica (e non) sono direzionati sulla due giorni all’elegantissimo Dorothy Pavillion del Music Center di Los Angeles in vista dei festeggiamenti. Festeggiamenti in musica con una manciata di grandi artisti che omaggieranno l’autrice di “Blue” e altre incredibili e intense composizioni. Ma in città già fervevano i preparativi alla due giorni. Una sera alla bellissima libreria di West Hollywood “Book Soup” ecco Norman Seef che presenta un voluminoso libro fotografico (The Norman Neef Sessions,Insight Editions) dedicato a Joni. Norman è colui che, precedentemente, si occupò delle fotografie per “Hejira” del 1976 e di “Don Juan’s Reckless Daughter” (1977), dunque un nuovo tassello della loro amicizia e collaborazione. Un rapporto che si protrae dunque da 40 anni.
Nell’incontro con il pubblico los angelino Norman racconta aneddoti della sua amicizia con Joni, e racconta di come si approccia alla fotografia, cercando l’essenza delle persone, senza troppi trucchi e inganni, per rivelare le persone come sono, alla costante ricerca della verità scevro di ogni artifizio. Un gustoso antipasto dunque per i giorni a venire quando tutti gli occhi e i cuori convertiranno appunto al Dorothy Pavillion del Music Center.
Trovare un biglietto è abbastanza impossibile, specie se non sapevi nulla di questo evento, anzi lo sapevi, ma avevi rimosso sommersi come siamo da bilioni di input al minuto. Un post provvidenziale di un mio caro amico (Grazie Caterino!) è stato di fondamentale aiuto, e l’incontrare il mio amico Glen Hansard, uno dei protagonisti delle celebrazioni, fondamentale nell’ottenere preziosi posti di platea addirittura senza pagare un dime di dollaro.
Il palco è molto elegante, come backdrop vediamo subito un dipinto della stessa Joni. Ma attenzione sta accadendo qualcosa di speciale. Tutto il Pavillion si alza in piedi e applaude cantando “Happy Birthday”, da una porta laterale si capisce che proprio lei è entrata in sala nel giorno del suo compleanno, anche al Book Soup si era paventata questa possibilità di averla al concerto. Si spengono le luci e “Ladies and Gentleman..Norah Jones”…comincia ufficialmente la seconda serata. Ecco la sua bella versione di “Count and Spark”, poi Norah si accomoda su un divano bordo palco e Glen con la sua versione di “Coyote” da un bella sterzata di energia, le foto di Joni scorrono dietro lui e alla fantastica band e al violino abbiamo Scarlet Rivera,l’indimenticata violinista della Rolling Thunder Revue di Bob Dylan. Si, proprio colei che sentite su “Hurricane”. Una emozione dietro l’altra. Certo sentire voci maschili affrontare il repertorio della Mitchell fa strano, ma che bello vedere tutti questi artisti realmente emozionati di stare sul palco a omaggiare un tale monumento. Dopo la raffinata “For the Roses” eseguita da Diana Krall, chi ruba lo show a tutti è Rufus Wainwright il cui marito ha prodotto l’intero show. Sentire Rufus dal vivo è da brividi veri. “Blue” emoziona tutta la sala.
E cosa dire di Emmylou Harris, Chaka Khan e la grande festa che avviene sul palco con i Los Lobos che accennano anche a “La Bamba”?
Dopo un emozionato James Taylor con “River” ecco un altro grande momento della serata: Seal che con una superba “Both Sides Now” fa scattare una sentitissima standing ovation che fa terminare la prima parte dello show.
Ad aprire la seconda parte dello show ci sta Graham Nash che fa cantare tutta la sala con la sua versione di “Our House”.Graham introduce cosi la sua bella interpretazione “Tutti questi brani l’ha scritti Joni, tranne questo! L’ho scritto per lei quando avevo 27 anni e Joni 26 e devo dire che dopo le elezioni di ieri è bello riavere per noi questo posto”.
Torna l’applauditissimo Seal, e via via tutti gli altri per il secondo round, Chaka Khan sente il dovere di scusarsi per aver fatto due ballad di Joni Mitchell per poi prontamente aggiungere “Però sono ballad di Joni!”. Il momento emozionante è quando sale sul palco Kris Krtistofferson affiancato da Belinda Carlile che lo assiste e gli detta il tempo delle entrate. “A case of you” fa scendere qualche lacrima.
Si arriva al momento finale. Quello dove tutti sperano nell’apparizione sul palco della grande festeggiata. E dopo qualche interminabile minuto le tende finalmente si alzano per mostrare una sorridente Joni Mitchell seduta sostenuta per le braccia, ma felice mentre ringrazia tutti. Viene portata una torta e Joni diligentemente soffia sulle candeline, continuando a ringraziare il pubblico con tutti gli artisti che la raggiungono sul palco per il gran finale, Joni lentamente si alza e si mette a ballare e a cantare fuori microfono “Big Yellow Taxi”. Tutta la sala è in piedi ed è la chiusura perfetta di una incredibile emozionante serata. Ciliegina finale, Glen, che preferisce fare l’aftershow con noi nel ristorante del Dorothy Pavillion. “Stasera è stata la sera di Rufus” dice, e racconta aneddoti del backstage, uno su tutti, con Kris Kristofferson che si avvicina a Joni facendosi riconoscere, forse pensando che Joni non potesse farlo viste le sue condizioni. ” I know” la lapidaria risposta della Mitchell. E poi chi sul palco aveva dei deja vu pensando ” Ehi questa canzone parla di me” con ondate di emozioni che permeavano tutti e tutto.
Si finisce con Glen che viene portato su per i saluti finali, ed è tempo di ributtarsi nella notte di Los Angeles con le note di “Big Yellow Taxi” ancora in circolo. L’aria e lieve, le strade deserte “But now it’s just another show You leave ‘em laughing when you go”, si Joni ci hai lasciato tutti sorridenti stasera. Ma non andare via per altro troppo tempo.
Racconto di Fabrizio Fontanelli
Court and Spark – Norah Jones
Coyote – Glen Hansard
For The Roses – Diana Krall
Blue – Rufus Wainwright
Cold Blue Steel and Sweet Fire – Emmylou Harris
The Magdalene Laundries – Emmylou Harris
Help Me – Chaka Khan
Dreamland – Los Lobos
Nothing Can Be Done – Los Lobos
River – James Taylor
Both Sides Now – Seal
Second Half
Our House – Graham Nash
A Strange Boy – Seal
All I Want – Rufus Wainwright
Borderline – Norah Jones
Amelia – Diana Krall
The Boho Dance – Glen Hansard
A Case of You – Kris Kristofferson
Down To You – Brandi Carlile
Two Grey Rooms – Chaka Khan
Woodstock – James Taylor
Big Yellow Taxi – full lineup
I’m crying for your beauty my sweetest tears of a life with your songs and the feeling that all this will never die. Love Joni. ????????????????????