Roma , Campo Boario, 17 luglio 2014
Personalmente , ritengo i Csi il più grande gruppo italiano di tutti i tempi !
Perchè la loro ricerca e maestria musicale hanno esaltato e completato ciò che era stato già grande nel percorso, troppo estremista per le masse, dei CCCP.
Purtroppo sono arrivato a questa convinzione troppo tardi, dopo la Grande Diaspora del 1999. Niente più Csi ed il rimpianto mai sopito di non averli mai visti live.
Negli ultimi tempi , i quattro quinti della formazione originale hanno capito e deciso che quel tipo di musica in Italia , e spesso anche all’estero, non si sente, e che tutto sommato noi poveri orfani che quotidianamente li consumiamo in cuffia ,potevamo ancora goderne.
E quindi una manciata di benvenute date sono state programmate.
Non prima però di aver risolto il problema principale, e chi lo sostituisce GLF ?
Sorprendentemente, ma neanche troppo, la scelta cade su Angela Baraldi.
Che ha le spalle larghe, è emiliana, conosce il passato , conosce chi va a sostituire e lo fa con cognizione di causa. Perchè la nostra eroina di Quo Vadis Baby ha un timbro molto basso che ben si miscela con il cantato originale, è sufficientemente rock e sbruffonamente scafata da saper reggere dignitosamente un ruolo difficile e l’intelligenza di non voler strafare né di cercare paragoni o contatti con GLF.
Quadrato il cerchio , con l’arrivo del batterista Simone Filippi, finalmente il festival Eutropia mi regala l’emozione del mio personale esordio live.
Eccoli qui, Canali, Magnelli, Maroccolo e Zamboni, invecchiati come il vino buono.
Il Chitarrista Disturbato , il Tastierista Sognante, il Maestro Bassista da cui tutto nasce e scorre (Litfiba inclusi), ed il Punk Occhialuto Sognante.
Lo scopo della serata ? Farci ascoltare le loro canzoni. Perchè c’è bisogno di questo.
Da parte nostra e da anche da parte loro.
E’ gioia da entrambe le parti.
E per gli ultimi dubbiosi , un inizio al fulmicotone A Tratti + Forma e Sostanza + In Viaggio + Unità di Produzione ha l’effetto di un eurostar a manetta in una stazione di provincia.
Tutti cantano, qualcuno si commuove (io tra quelli).
Vogliamo dimenticare i CCCP ? Eccovi Maciste, Depressione Caspica e Narko’s.
Nel frattempo Zamboni ha preso timidamente la parola ed ha accarezzato suadentemente il cantato di Del Mondo, la Baraldi dimostra di tenere testa anche ai pezzi di epica atmosfera come Linea Gotica e Annarella , brividi cantati a squarciagola in Fuochi Nella Notte, l’inno partigiano Guardali Negli Occhi , il tempo di sognare un’alba blu e di scatenare il delirio in M’importa ‘Na Sega ed è già tempo di bis.
Ma i nostri sono troppo anziani , dicono , per scendere e risalire sul palco, quindi il tempo a Canali di scolarsi mezza boccia di gin e accendere l’ennesima sigaretta e si ricomincia.
La pasoliniana Irata ha lo stesso brivido del disco dedicato a Fenoglio (La Terra, La Guerra, Una Questione Privata, ascoltatelo, se non lo avete mai fatto) , Cupe Vampe è appannaggio di Zamboni, ed in una notte in cui l’idiozia umana ha appena abbattuto un aereo con 298 persone a bordo, il significato e la potenza del pezzo è decuplicato.
Siamo alla fine, potrebbe bastare, ma ci regalano Emilia Paranoica ed è tanta roba.
Perchè la Baraldi supera se stessa , il pezzo è in suo totale possesso , ed il pogo delirante sotto il palco dimostra che ha colto nel segno.
I saluti si consumano con un mazzo di fiori gigante che fa commuovere una sfiancata Baraldi.
Resta nell’aria il fantasma di GLF che aleggia.
Curiosamente, il Fantasma in persona calcherà lo stesso palco il prossimo 10 settembre.
Saremo la ad aspettarlo.
Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è.
Scaletta :
Live report di Attilio Gargiulo, foto e video di Claudia Giacinti