Roma, Alpheus, 25 gennaio 2008
Un Alpheus particolarmente gremito ha accolto con entusiasmo il ritorno a Roma di Cristina Donà, che ha presentato il nuovo album ‘La Quinta Stagione’ pubblicato nell’autunno 2007 per la Emi, il primo dopo un decennio di collaborazione con la Mescal.
I suoni levigati della raffinata produzione di Peter Walsh (già collaboratore di Peter Gabriel e Scott Walker) lasciano dal vivo il posto ad arrangiamenti più asciutti ma molto efficaci; il suono è compatto, ma non per questo le atmosfere create dalla calda voce di Cristina risultano più aspre o meno morbide.
La stagione di Cristina è senz’altro quella della piena maturità, sia compositiva che interpretativa. Brani come ‘Niente di particolare’, ‘I duellanti’ e, soprattutto ‘Universo’ confermano dal vivo la statura raggiunta con quest’album, giustamente premiato come migliore album italiano per il 2007 dalla rivista Musica e Dischi e ci offrono un’artista in grado di percorrere strade originali e mai scontate, con dolcezza e vigore, energia e fragilità, che parla d’amore senza banalità ed esprime la propria passione con ironia ma grande trasporto.
Dal vivo Cristina si muove con disinvoltura e sapienza, sostenuta da una solida ed affiatata band, composta da vecchi collaboratori e nuovi compagni di viaggio, prelevati dalla band romana dei Peng. Una Cristina scaltra dialoga con pubblico e band, scherza, ride e irride. La sua vitalità un po’ sorprende e un po’ travolge ma senza dubbio coinvolge, con un suono rock che dal vivo emerge maggiormente.
Il robusto e corposo repertorio riempie il concerto per due ore di grande impatto, fino all’ultimo brano prima dei bis, ‘Triathlon’, un distillato di pura energia e fisicità.
Il ritorno al bis è un assolo di chitarra e voce travolgente, in cui Cristina, miscela il suo pubblico come una sapiente alchimista, preparandolo all’immersione nel testo accattivante de ‘Nel mio giardino’. Segue una splendida interpretazione de ‘L’aridità dell’aria’, in cui la soavità della sua voce sostiene la chitarra, facendo dimenticare, che al momento c’è una band in attesa di rientrare dal backstage. Il pubblico ondeggia di felicità e subito dopo viene accontentato, per cui la tanto richiesta ‘Goccia’ comincia a suonare, questa volta con tutti i protagonisti al loro posto sul palco. L’atmosfera, già caldissima, cresce e raggiunge il culmine con il pezzo successivo, ‘Invisibile’, indubbiamente la canzone italiana più bella di questo spicchio di millennio. È tutto perfetto fino all’ultimo rullio sulla oramai sfinita batteria. Perfetto!! Una conclusione da manuale. Tutti contenti e tutto finito? Macchè, si ricomincia per l’ultimo tiratissimo guizzo in cui il brano ‘Ho sempre me ’ viene miscelato con ‘Light My Fire’ ed un’esplosiva versione di ‘You Really Got Me’ dei Kinks, che ha lasciato tutti senza fiato.
Non resta che citare i validissimi componenti della formazione che l’ha accompagnata e che la segue in questo tour : Emanuele Brignola (basso), Stefano Carrara (tastiere, basso e cori), Francesco de Nigris (chitarre e cori), Piero Monterisi (batteria) e lo storico collaboratore Lorenzo Corti (chitarra solista e cori).
Recensione by Fabrizio & Magister
Nella Scaletta del Concerto che mostriamo nella sua versione originale, mancano i primi due brani del Bis, gli splenididi assoli di Cristina “Nel mio Giardino” e “L’aridità dell’aria”, due gemme non preventivate e regalateci in questa notte di Tregua dalla fatica di questi giorni difficili.
uno bella cristina dona!!!!!!!!!!!!