Roma, Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi, 11 ottobre 2013
¡Flamenco! il festival biennale che dal 2005 viene ospitato all’auditorium di Roma, è ormai arrivato alla sua quinta edizione. Artisti di ottimo livello anche quest’anno, ma molte meno date del solito. Questo certamente dispiace a chi il flamenco lo ama da morire e non ha grandi occasioni di vederlo, ascoltarlo e viverlo.
Carmen Linares, cantaora pluripremiata, è tornata a Roma con uno spettacolo dal titolo “Cu4tro flamenco jazz”, accompagnata da tre eccezionali musicisti: Tino Di Geraldo, Carlos Benavent e Jorge Pardo fresco di premio come miglior jazzista europeo, assegnatogli dall’Academie du jazz de France.
All’inizio della serata Carmen ha salutato il pubblico con grande dolcezza e simpatia augurandogli la buonanotte; ci sono stati attimi di imbarazzo in cui lei ha realizzato la gaffe correggendosi immediatamente, una risata generale della platea ha sciolto l’atmosfera e finalmente il bellissimo concerto ha avuto inizio.
Con le prime note del flauto di Jorge Pardo i cieli di Siviglia, Cordoba e Granada sono caduti sopra la sala Petrassi con il loro calore. Questo è flamenco!
Nel Fandango iniziale, nelle Bulerie, nella Taranta, nei Tanghi e persino in una struggente Seguirilla la cantaora è stata perfetta, la sua voce espressiva e emozionante in ogni palos flamenco; soprattutto sembrava sinceramente divertita quando il trio jazz Pardo, Di Geraldo e Benavent si scatenava creando un suono esattamente fifty- fifty di flamenco e jazz.
Non è affatto comune sentire il flamenco, che negli ultimi decenni ha tentato tante sperimentazioni e contaminazioni più o meno riuscite, così a suo agio dentro i parametri di un’altra cultura musicale. Ma in un certo senso le loro reciproche strutture compositive non sono così lontane e quindi l’una entrava armonicamente nell’altra e viceversa.
Risultato stupendo dunque, dovuto anche al fatto che i tre musicisti sono degli ottimi jazzisti ma anche degli spagnoli molto flamenchi che hanno al loro attivo tanti concerti e collaborazioni con i mostri sacri dell’arte gitana come Paco de Lucia, Manolo Sanlucar, Camaron, Diego Carrasco e altri ancora. E questo fa la differenza.
Di Geraldo suona la batteria alla maniera jazz ma dentro ci senti sempre nitido e preciso il compas; Benavent è un bassista ed è strano pensarlo in un gruppo flamenco, ma poi senti che crea il materasso ritmico e umorale perfetto per i brani in esecuzione; e poi Pardo che riesce a suonare il flauto in maniera graffiante e roca come fa la voce nel cante jondo!
Ovviamente c’era anche il chitarrista Eduardo Pacheco per accompagnare Carmen Linares, bravissimo come tanti e tanti chitarristi flamenchi che a noi non sono noti ma suonano in maniera spettacolare.
Un concerto insomma in cui quando esci sei veramente felice di averlo visto e lei, la Signora non gitana ma immensamente flamenca, ci affascina con la sua roca eleganza.
Recensione di Claudia Pignocchi