“Nightbreed, blue tales”, è un disco da ascoltare di notte.
Un volo solitario per raccontare storie con il blues.
Un contrabbasso, una voce e un’ora di canzoni, sperando che il vostro tempo si dilati, portandovi nella mia notte, fatta da ritmi e sussurri, per diventare complici e trovare la vicinanza in un’oscurità rassicurante.
Questa la suggestiva descrizione del nuovo lavoro di Lucio Villani, in uscita tra poco per l’etichetta Felmay dopo una campagna di crowdfunding di grande successo. Risultato meritatissimo, vista l’originalità e la raffinatezza della proposta musicale del contrabbassista-cantante-disegnatore, nostra conoscenza ormai da molti anni. Da qualche tempo ha scelto di esibirsi anche en solo con un repertorio di brani celebri abilmente riarrangiati per voce e contrabbasso: il risultato è un live molto particolare e coinvolgente, vista anche l’indubbia dote di intrattenitore del nostro, che affronta brillantemente brani come Chocolate Jesus di Tom Waits e omaggi ai grandi del blues, oltre a ballate, spirituals e canzoni italiane di gusto squisitamente rétro.
Incontriamo Lucio proprio a ridosso del termine di questa campagna: un’ottima occasione per far conoscere ai lettori di Slowcult le modalità e le potenzialità di questo nuovo metodo di raccolta fondi.
Ciao Lucio, la tua campagna di Crowdfunding per il nuovo cd “Nightbreed, Blue Tales” è quasi finita. Come è stata questa esperienza? Che consigli daresti a chi si appresta a iniziare una campagna di raccolta fondi per realizzare un lavoro musicale?
Che bisogna avere la tranquillità di considerare il proprio progetto uno dei tanti e non l’unico al mondo. Come tale può essere gradito e non gradito anche alla cerchia più ristretta dei nostri amici/collaboratori. Bisogna avere anche la pazienza di promuoversi e amministrare al meglio la propria immagine, fare dei bei video e cercare da subito sostenitori certi. Ovviamente, sperando che quello che fai ti convinca e convinca gli altri. La mia campagna, fino al 2 giugno, la trovate qui!
Pensi che le nuove tecnologie e i social possano aiutare gli artisti indipendenti?
La mia esperienza sui social, in realtà, è limitatissima. Per rispondere alla tua domanda, sì, lo penso. La comunicazione con questi strumenti cresce di continuo e con essa l’impatto che ha sulle persone, quindi la sua importanza.
In questo disco sei da solo, voce e contrabbasso: come sei arrivato a questa scelta molto particolare?
In passato ho accompagnato molti musicisti favolosi. Adesso vorrei cercare la notte in solitario. La scelta è una prova, uno studio, un’altra immersione nel contrabbasso, la voglia di arrivare all’osso e al silenzio che non cerca appigli negli altri. Comunque nel disco non sono proprio solo: il grande Marco Pandolfi mi accompagna con la sua armonica.
Sei molto attivo come musicista ma anche come disegnatore: quale è stato il tuo percorso di studi? E cosa ti ha portato a scegliere il contrabbasso?
Suono il pianoforte e disegno da quando avevo cinque anni. Ho fatto molte scuole e corsi in contemporanea al liceo artistico, dopo un po’ di accademia di belle arti e conservatorio. Ho scelto il contrabbasso perché con il pianoforte avevo un blocco sulla lettura ed ero impaurito dallo spartito. L’ho superato dopo anni di studio. Nel frattempo, non ho mai smesso di disegnare, lo considererei innaturale.
Hai organizzato molti concerti a Roma, nell’ambito della rassegna “Invito alla Lettura”: negli ultimi anni purtroppo abbiamo visto chiudere moltissimi spazi culturali. Come vedi il futuro artistico e musicale della nostra città?
Lo spirito della città è emanazione della città stessa, quindi dei suoi abitanti. Silenzio, educazione e pulizia non guasterebbero come basi di un cambiamento. Io rimango positivo e ammiro i talenti che incontro, cercando di promuoverli come posso. Da tre anni organizzo con Alessandro Carbone il Piccolo Festival Delle Dieci Notti: una piccolissima realtà in cui riusciamo a ritagliare un pezzo di altrove.
Sempre a proposito di città, tu passi anche molto tempo a Torino. Com’è la scena musicale da quelle parti?
Torino è una bella città, più piccola di Roma e per molti casi più attenta. La scena musicale mi piace, complice il grande passaggio di artisti ed eventi, che non guasta.
Quali sono i musicisti che più ti hanno ispirato e che genere di musica ascolti?
Al volo: Bach, Zappa, Schubert, Walker, McDowell, Mozart, Harper, più altri 16.000. Più tutti quelli che ho accompagnato negli anni, tra tutti Junior Watson e Marco Pandolfi.
Quando è prevista l’uscita di “Nightbreed, Blue Tales”? Dove lo presenterai a Roma?
“Nightbreed, Blue Tales” esce il 15 giugno. Il 21 giugno sarò alla libreria Altroquando, in via del governo vecchio, dando appuntamento a tutti coloro che hanno preso il disco su Musicraiser.
Sito ufficiale di Lucio Villani
La pagina di “Nightbreed, Blue Tales” su Musicraiser
Intervista di Ludovica Valori