Come recita il suo sito ufficiale: “Miss O ti trasporta in un universo parallelo: un mondo di emozioni profonde, tonalità avvolgenti e suoni delicati. Miss O è un piccolo seme che si fa carne e ossa e trova il suo posto in una dimensione ultraterrena. È l’impalpabile confine tra il desiderio e la paura dell’amore. Elementi magici e sentimentali si mescolano in un suono e uno stile inimitabile”
Ma dietro Miss O si cela una leggenda della musica rock italiana, una voce e una persona a cui tanti devono qualcosa. Erano gli anni 90 e Videomusic mandava in heavy rotation un brano “Lungo il fiume”, singolo di grande impatto della band milanese dei Soon con alla voce appunto Odette di Maio, una delle prime voci importanti della nuova scena rock italiana, e una di quelle personalità che ora a distanza di anni non è affatto dimenticata. “Scintille” e “Spirale” sono ancora due dischi di un certo rilievo per il panorama rock italiano, e per la produzione di “Scintille” la band si affidò a un nome leggendario Anjali Dutt (My Bloody Valentine).
La band ottenne svariati riconoscimenti arrivando anche ad aprire i live degli Skunk Anansie.
Ma tutto questo non evitò lo scioglimento del combo milanese e Odette di Maio da allora ha alternato la sua carriera solista a quella con The March, con al fianco di Odette Ben Slavin musicista americano residente in Italia.
E ora la gran rientree nell’elegante mise di Miss O con al fianco un musicista belga Jan De Block. Connubio artistico nato nel 2011 con il primo lavoro “Infection” uscito nel 2012
Ciao Miss O e benvenuta su Slowcult…come ho scritto nella presentazione di questa intervista te vieni da un passato molto importante e credo che in un epoca di rottura come quella che hai vissuto hai aperto molte porte e con i Soon siete stati dei pionieri in una scena musicale italiana che accoglieva le prime band rock dopo tanto cantautorato. Dacci un vivido flash di quei momenti e cosa ti porti ancora con te di quei giorni….
Miss O: Ciao Slowcult…penso che gli anni in cui si sono mossi i Soon siano stati importanti per la scena musicale italiana perché testimoniavano il desiderio di una rinascita musicale che desse un respiro un po’ più internazionale alla nostra musica. I Soon hanno guardato sempre oltralpe per cogliere un sound e delle metriche testuali um po’ diverse, più leggere nella forma e dense nel sound allo stesso tempo. Ricordo tanti locali (ma ci saranno ancora?) disposti ad accogliere queste nuove sonoritá e a scommettere su un pubblico attento e preparato. Ci siamo divertiti, accumulando esperienze live di ogni genere e convincendo dal vivo anche molti tra i più scettici. Ormai i Soon sono per me una vita fa ma sono parte di me e hanno decisamente formato la mia personalitá artistica,soprattutto live.
Miss O la tua ultima” Incarnazione” semba venire da un altra dimensione, c’è un richiamo forse a qualcosa che hai letto, ascoltato di recente, in fondo ogni artista è un ladro in qualche modo, intravedo anche un grande divertimento a calarsi in questa dimensione….
Miss O: Si hai ragione. Quest’altra dimensione, quelle eterea dei mondi sottili mi ha ispirato per la creazione di questo personaggio che, col favore degli astri e colpita da un virus di matrice cosmica, ha la missione di diffondere vibrazioni positive e pace sulla Terra. La fantasia del mio ‘socio’ Jan De Block abbinata alle mie passioni per il mondo esoterico hanno agevolato lo sviluppo della storia di Miss O tanto da farne il manifesto del nostro disco che si chiama appunto Infection, l’infezione del virus positivo
Con Ben Slavin hai formato un duo come The March dove la musica folk e acustica dava l’imprimatur, hai portato in giro uno spettacolo come “l’America di Odette”, un unplugged che rileggeva la grande musica americana, ora sei tornata in Europa ed esattamente in Belgio, infatti al tuo fianco ci sta il compositore Jan de Block. E il panorama sonoro è drasticamente cambiato come il video che abbiamo inserito di “getaway”. Voglia di una nuova ricerca sonora suppongo….
Miss O: Cerco di non fermarmi mai!in realta’ nel disco realizzato con Jan ci sono pezzi anche con sonoritá molto acustiche, che rieccheggiano i pink floyd, il country folk o il trip hop. Insomma c’é un po’ di tutto dentro. Devo dire che dopo The March i miei progetti più recenti avevano giá sposato dei sound piú elettronici (vedi Lorbi, Parov Stelar e Schiller). Ritengo che la musica di Miss O in realtà esprima la mia piena maturitá artistica sia a livello di scrittura dei testi, di interpretazione (quanto sentimento in più ci ho messo!) sia a livello sonoro dove potrete sentire tutte le mie influenze musicali miste a quelle di Jan.
Ritieni che Miss O sia solo un capitolo della tua avventura, o è prevista una collaborazione in pianta stabile con Jan? So che a breve sarai live appunto come Miss O. E una domanda che di sicuro non è originale: In tempo di reunion i Soon? C’è qualche idea di ritorno?
Miss O: Non riesco mai a fare previsioni sui miei progetti, ci credo sempre finche’ sono in ballo. Con Jan ora pensiamo al tour e stiamo gia portando avanti altre registrazioni.
Per la reunion SOON ammetto che ci stiamo pensando e ne abbiamo parlato ma ancora non abbiamo pianificato nulla. Ovviamente vi faremo sapere!
Grazie Miss O per questa bella chiaccherata e grazie per averci fatto entrare nel tuo mondo!
E intanto potrete vedere Miss O qua in attesa di speriamo più date per lo stivale…
1 marzo memphis cafe,milano
2 marzo arci Maite. Bergamo h 21 (tassativo)
Intervista di Fabrizio Fontanelli