Il settimo album di Laura Marling, Song For Our Daughter, arriva quasi senza preavviso nel mezzo di un caos globale inedito e sconvolgente, offrendo tuttavia istantaneamente una sensazione di tenerezza, nitidezza e calma.
Centrato sul tema della maternità da poco raggiunta, il disco va considerato come balsamo per l’anima; questa nuova sanguigna raccolta potrebbe essere considerata la più ricca di Laura fino ad oggi, ma in verità è un altro disco sorprendentemente bello di un’artista britannica che raramente si allontana dalla produzione di dischi incredibilmente eccellenti, basti pensare a Once I Was An Eagle, a A Creature I Don’t Know, oppure all’ EP pubblicato a metà 2018 sotto l’insegna di Lump insieme a Mark Lindsay dei Tunng.
Prendendo per sé le redini della produzione, insieme ai collaboratori di lunga data Ethan Johns e Dom Monks, Laura ha stratificato arrangiamenti rigogliosi e un forte senso di equilibrio per queste canzoni senza perdere l’intimità o il rispetto per l’ascoltatore che siamo abituati ad aspettarci e quasi dare per scontato da lei nella sua già più che decennale carriera.
Ecco le parole della Marling che accompagnano l’ uscita dell’album:
Il mio nuovo album “Song For Our Daughter” uscirà questa settimana, in anticipo rispetto a quanto originariamente previsto. Alla luce del cambiamento che hanno subìto le nostre vite, non ho visto alcun motivo per trattenere qualcosa che, almeno, potrebbe farvi compagnia e, nella migliore delle ipotesi, fornire un senso di unione. È strano vedere la facciata della nostra vita quotidiana dissolversi, lasciando solo l’essenziale: quelli che amiamo e la nostra preoccupazione per loro. Un album, una volta privato di tutto ciò che la modernità e il senso di possesso gli fanno, è essenzialmente un pezzo di me, e vorrei che voi lo aveste quanto prima. Forse vorrei che voi ascoltaste una strana storia sulla traumatica esperienza frammentaria e senza senso e la tenace ricerca per capire cosa voglia dire essere una donna in questa società. Quando ora riascolto l’album, ha molto più senso per me di quando l’ho scritto. Come mai prima d’ora, la mia scrittura era mesi, anni avanti rispetto alla mia consapevolezza. Era lì, tutto insieme a guidarmi delicatamente attraverso il caos del vivere. Ciò da solo descrive il sentimento dell’album-come guiderò mia figlia, attrezzandola e preparandola alla vita e a tutte le sue sfaccettature? Sono più vecchia ora, abbastanza vecchia da avere una figlia, e avverto profondamente la responsabilità di difendere La Bambina. La Bambina che si potrebbe smarrire, strappata prematuramente dall’innocenza o inconsapevolmente frammentata dalle forze che dominano la nostra società, Voglio stare al suo fianco e sussurarle all’orecchio tutta la fiducia e le certezze che tanta fatica ho provato nell’ottenerle per me. Questo album è uno strano bisbiglio, un po’ distorto, un po’ fuori sequenza, come la vita.
Voglio che voi lo abbiate.
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