Francesco Di Giacomo, La Parte Mancante (Prog Italia, 2019)
Francesco, l’ho fatto. L’abbiamo fatto. Non poteva stare chiuso in un cassetto perché la bellezza va condivisa e l’eredità delle tue parole va assunta. Quelle parole che prima sono state sale sulle mie ferite poi sono diventate balsamo e unguento, hanno trovato la strada e piano piano ogni cosa ha avuto la giusta collocazione. Questo è stato il mio gioiello più complesso, complicato e arduo. Ma posso dire che questo 21 febbraio è finalmente un po’ diverso. Grazie a tutti gli amici che hanno voluto manifestarci il proprio affetto nella realizzazione de ‘La parte mancante’ con la loro amicizia mettendo a disposizione la loro arte. Paolo Sentinelli, Maurizio Masi, Guido Bellachioma, Alessandro Papotto, Tiziano Ricci, Adriano Adriano, Max Dedo, Toni Armetta, Fabio Massimo Iaquone, Andrea Satta, Alessandro Di Nunzio, Andrea Pellegrini, Rodolfo Bianchi, Tommy Bianchi, Duccio Pasqua, Pietro Polidori, Adriano Cosi, Paolo Soriani, Gianluca Fazio, Mauro Marchetti, Giorgio Marcelli, Massimiliano D’Affronto, Viviana Berardi, Claudia Felici, Fabio Tiriemmi.
Con queste parole, affidate al suo profilo social, la moglie di Francesco Di Giacomo, Antonella Caspoli, ha salutato l’uscita del disco La Parte Mancante. E ha scelto la data del 21 febbraio 2019, quinto anniversario della tragica scomparsa del cantante del Banco, per regalarci questo lavoro che raccoglie le canzoni scritte da Di Giacomo tra il 2004 e il 2012 con il pianista Paolo Sentinelli. Canzoni ancora inedite, anche se sono state eseguite dal vivo in alcune occasioni. Un vinile uscito in edicola per Prog Italia, un videoclip e da aprile anche un cd.
Arrangiamenti raffinati e coinvolgenti, quelli creati da Sentinelli: ad accompagnare Francesco ci sono pianoforte, archi e fiati, la chitarra di Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion. Un sound a volte scarno ma incisivo. Mixato da Alex Di Nunzio presso NMG Recording Studio di Palestrina (Roma) e masterizzato da Tommy Bianchi al White Sound Mastering Studio di Firenze.
Fin dal primo brano la voce di Francesco abbraccia, dando brividi. Limpida, vicina. Forse è la title track la canzone che meglio rappresenta il mood di “Big”, il suo sentirsi sempre ‘non conforme’: Se sapessi guardare, come guardano in tanti, quella zona neutrale così calma e normale, ma non mi è congeniale, non mi è congeniale…
A cominciare da capo ci devo fare il fiato; di fiato ne aveva tanto, Francesco. Ma quando lo abbiamo incontrato, il 22 maggio 2013, al termine del concerto in Piazza San Giovanni in cui anche lui si era esibito per sostenere Ignazio Marino nella corsa per diventare sindaco di Roma, sembrava amareggiato. Viveva con dolore la brutta piega che stava prendendo il nostro paese. La nullità, la mediocrità che stavano prendendo il sopravvento, le sentiva sulla propria pelle. Parlò con noi col cuore in mano, senza mezzi termini. Non era assolutamente rassegnato, forse solo stanco.
La Parte Mancante è un lavoro potente, ispirato, non conciliante. Scritto da un uomo libero. Parole che possono fare da guida, perché ancor più forte oggi si sente la mancanza di una voce come la sua nel panorama della musica italiana. Ci parla di noi, di ciò che ci manca e dell’importanza di esserne consapevoli per continuare a lottare, ognuno a modo suo. Non per la vittoria, che è un concetto relativo, effimero, ma per la verità: perché le cose vanno fatte per bene.
E’ stato detto che alcune delle canzoni di questo disco avrebbero potuto “sbancare” al Festival di Sanremo. Ma Sanremo non è che un attimo, la storia della musica d’autore italiana è un’altra cosa. E questo album si inserisce di diritto nelle uscite più importanti degli ultimi anni.
Recensione di Ludovica Valori