Afterhours presentano: Il paese è reale
Europerecords – distrib. Fnac
“Accidenti quanti siete, a questo punto non c’è bisogno di andare dopodomani a S. Giovanni!!!”.
Manuel Agnelli sembrava sinceramente sorpreso del bagno di folla accorsa alla libreria Fnac di Roma per assistere allo showcase di presentazione del CD ‘Il paese è reale’, che vede gli Afterhours capifila, promotori e punta di diamante della compilation uscita dopo la loro discussa partecipazione al Festival di Sanremo.
Superato l’iniziale smarrimento nell’accogliere la notizia di questa decisione, sono tra coloro che hanno evitato di gettare la croce addosso agli storici alfieri della scena musicale indipendente italiana; solo una lettura superficiale ed assolutamente bacchettona poteva leggere nella scelta di partecipare alla kermesse canora una bieca operazione commerciale ed una forma di tradimento del loro spirito più puro e coerente. Certo, sentire in TV Bonolis che elencando i concorrenti in gara menzionava i nostri eroi insieme a Pupo ed Albano è stato un duro colpo per tutti, ma sia l’ascolto del brano in concorso (ovviamente subito eliminato dalla competizione) che la successiva uscita dello stesso come apripista di un CD di ben 19 brani, eseguiti dalla ‘creme de la creme’ dell’attuale panorama indie italiano mi hanno per l’ennesima volta confermato che non bisogna mai fidarsi delle apparenze. La scelta poi di imporre un prezzo ‘politico’ di meno di 10 euro mi è sembrata un’ulteriore conferma della bontà dell’iniziativa.
Il progetto comprende quanto di meglio e di veramente nuovo si può ascoltare oggi in Italia, sia a livello di canzone d’autore (Paolo Benvegnù, Marco Parente, Cesare Basile e Roberto Angelini, questi ultimi due protagonisti del miniconcerto d’apertura della serata alla Fnac) che riferendosi a progetti più radicali come il Teatro degli Orrori e gli Zu. Brani strumentali (Calibro 35, ad esempio) assieme a tanti brani in italiano ma anche alcuni in inglese come quello degli A Toys’ Orchestra o Venetian Hautboy, eseguito da una delle mie beniamine, Beatrice Antolini, di certo una delle proposte più originali ed intriganti espresse di recente in Italia. La varietà dei generi proposti in questo album testimonia la ricchezza dell’offerta musicale odierna e soprattutto che oltre Sanremo, oltre X factor e le rotations in fotocopia delle radio commerciali, esiste tanta buona musica da ascoltare, anche qui da noi. Chi segue Slowcult non può lasciarsi sfuggire questo CD: il consiglio è di acquistarlo, non accontentandosi una volta tanto di scaricare i brani: progetti come questi meritano tutto il sostegno e l’attenzione che chi ama la buona musica non può esimersi dal dare.
Recensione by Fabrizio
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