Il ’68 Cantato – Incontro con Leoncarlo Settimelli
Melbookstore Roma, 18/03/2005
Pensiero e Azione, ovvero la sostenibile leggerezza della coerenza.
Presso la Libreria Melbooksore di Via Nazionale è stato presentato il libro “IL ’68 CANTATO”, edito da ZONA. Tra i numerosi ed inevitabili libri commemorativi del quarantennale dell’anno simbolo della rivolta giovanile (anniversario in realtà finora poco celebrato, visto che al momento si preferisce ricordare il trentennale del sequestro Moro….), spicca per il punto d’osservazione e l’autorevolezza di chi ha scritto questa breve ma intensa testimonianza di quel periodo così vicino, così lontano, attraverso le canzoni che accompagnavano le lotte, le rivolte, le avventure di quella stagione. L’autore, oltre che musicista, è giornalista dell’Unità, autore e produttore televisivo, all’epoca fondatore del “Canzoniere Italiano”, primo esempio di un progetto di rivalutazione e diffusione della musica italiana di protesta, operaia, e popolare.
Come hanno testimoniato gli illustri ospiti intervenuti alla presentazione, tra cui Dario Salvatori e Giancarlo Governi, si tratta del racconto in prima persona di chi in quegli anni manifestava in piazza e iniziava un lavoro di ricerca e di rivalutazione della civiltà contadina e operaia dell’Italia che si stava risvegliando dal sogno del boom economico, viaggiando poi in tutta Europa ed in America Latina per diffondere le proprie ballate ed il proprio messaggio politico. L’incontro è stato caratterizzato da un senso di nostalgia per la capacità di stare insieme che caratterizzava quegli anni, qualità oggi ormai perduta, e per come la musica riuscisse a sottolineare ed accompagnare la cronaca dell’epoca. La musica come una pentola in costante ebollizione, quindi, come ha osservato Dario Salvatori, che, dopo aver menzionato il Folkstudio, cantina storica di Trastevere vera culla della musica d’autore italiana degli anni sessanta e settanta, ha ricordato l’attività di Settimelli come giornalista di ‘Big’ il primo giornale italiano dedicato alla musica giovanile, ed ha raccontato alcuni curiosi aneddoti riguardanti la lunga permanenza in Italia dei Rolling Stones, e di come il pittore Franco Schifano fece arrabbiare Keith Richards e Mick Jagger, ‘soffiandogli’ le rispettive ragazze, le bellissime Anita Pallenberg e Marianne Faithfull.
Il racconto non poteva che essere alternato ad alcune ballate di Settimelli, che ha tra l’altro intonato un’incerta ma non per questo meno suggestiva versione della celebre “Hasta siempre Comandante” accompagnandosi con la sua chitarra, da lui definita permalosa e suscettibile, perché perennemente scordata, ma perfettamente in linea con il clima e l’umore della serata.
Di certo il 68 non è nato nel 68, ma quell’anno ha probabilmente rappresentato l’apice di una parabola forse troppo presto tramontata, portatrice di passione, creatività e fantasia, ma anche di un rigore e di una coerenza che difficilmente ritroviamo nei personaggi che popolano la scena politica, culturale e musicale di oggi, troppo ondivaghi e desiderosi di essere sia ‘outsiders’ che ‘insiders’, alla ricerca di facile successo e popolarità che poco si conciliano con scelte di campo più nette, sincere e radicali.
By Fabrizio