Dic 182012
 

Gabriella Ferri sempre, a cura di Pino Strabioli, Iacobelli editore, pp. 156, euro 25,00

★★★★☆

Sentimenti, disegni e riflessioni, Gabriella Ferri li ha racchiusi in una valigia. Rossa, come il cuore e il temperamento di questa cantante mai dimenticata, o come gli oggetti e le emozioni che non riescono a passare inosservati. Il marito di Gabriella, Seva, ha affidato quei preziosi materiali a Pino Strabioli, attore, autore, regista e conduttore televisivo, che li ha raccolti in un libro, “Gabriella Ferri sempre”, edito da Iacobelli nella collana Frammenti di memoria, l’unico autorizzato dalla famiglia. Le linee, tracciate con forza e con immediatezza, vanno a comporre un autoritratto incredibilmente somigliante. Un volto che riesce a parlare e che non lascia indifferenti, perché muove qualcosa dentro: il ricordo di una persona bella e tormentata, che guarda il mondo con stupore misto a rassegnazione, con occhi che trasmettono tristezza e nei quali si intuisce, dal profondo, un dolore antico e una disperazione. Gabriella cantante, così la ricordiamo. Gabriella artista e poetessa, così la scopriamo. In Testaccio porta frammenti della sua Roma: “Quando le primavere erano lunghe e felpate, quando le ore correvano nei cortili e il giorno finiva, chiedevamo mille perché, perché le calze corte e il talco sotto le ascelle lisce. Quando attaccati alla ringhiera salivamo nell’ombra d’alluminio verso il crepuscolo.”
Gabriella allegra e malinconica, mamma, moglie e figlia, sensibile e talmente fragile da non farcela a continuare a vivere. Gabriella, che dice “A volte sento che in una canzone c’è almeno un attimo autentico” e che confessa “Io non vedo mai quello che non amo, quello che amo lo sento come un dono d’amore”.
Renato Zero, nella sua dedica-prefazione, si rivolge a una ipotetica Gabriella-stella che brilla in cielo, “…nuova di zecca. Timida e riservata. Che qui sul pianeta terra brillò tanto e poi tanto. E un po’ di lei ancora pulsa nel petto di inconsolabili ammiratori che non avrebbero voluto lasciarla andar via…”.
Gabriella, sempre, come il titolo di una sua formidabile, mai dimenticata canzone.

Recensione di Daniela Delli Noci

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