Dance Dance Dance, di Murakami Haruki, Einaudi, 500 pp, Euro 13.00
Un giornalista free lance esegue il suo lavoro con impegno e professionalità ma senza nessuna passione; una giovane receptionist in un albergo, un po’ nevrotica, invece ama il suo lavoro; un attore di successo, idolo delle ragazzine, lavora per pagare i suoi debiti e recita senza più distinguere il set dalla vita reale. Una tredicenne problematica vive praticamente da orfana pur avendo madre, padre e patrigno.
Questi i protagonisti di Dance Dance Dance, di Murakami Haruki, romanzo nel quale si confondono gli ingredienti del thriller e quelli del racconto introspettivo.
Il tema è quello caro allo scrittore giapponese, della ricerca del sé e del timore di perdere le persone che amiamo; della solitudine profonda dell’umanità che neanche l’amore spesso riesce a colmare. In questo romanzo viene riproposto all’interno di una narrazione ricca di colpi di scena, profonda e appassionata che si svolge tra realtà e finzione, esperienza e sogno.
Un giornalista improvvisamente “avverte” il richiamo di una donna con la quale ha avuto una relazione, scomparsa senza lasciare tracce di sé. Eppure adesso lui ne sente il pianto, sente che lei lo chiama e lo spinge a tornare nel luogo che li ha visti felicemente insieme, l’Albergo del Delfino. Decide di partire da qui ma quando vi ritorna di quell’albergo non è rimasto nulla, se non il nome, completamente inghiottito in maniera misteriosa da una nuova struttura super lusso per persone facoltose e uomini d’affari. Il primo incontro fondamentale è con la ragazza della reception che gli aprirà, involontariamente, alcuni spiragli tra i segreti dell’albergo. Il protagonista/narratore dovrà quindi improvvisarsi detective per cercare di sbrogliare la matassa e capire cosa c’è dietro la serie di sparizioni e omicidi, e per farlo dovrà vincere la paura e guardare fino in fondo dentro di sé. Scoprirà luoghi inquietanti, che sembrano reali ma dove i morti invadono il mondo dei vivi mentre i vivi sembrano già persi in uno spazio di morte. E sullo sfondo una società intellettualmente vivace ma intrisa di solitudine, capitalista e consumista, dove è quasi impossibile costruire relazioni profonde.
Il protagonista ha uno “spirito-guida” che lo indirizza nella sua ricerca, l’uomo pecora che vive nella stanza buia dell’ex Albergo del Delfino. Il giornalista non sa come ma sa che non può fare altro e allora mette da parte tutto, lavoro, interessi, anche un sentimento che sta nascendo ma che sente di non poter vivere finché non sarà approdato a qualche risposta. In questo percorso incontra una adolescente difficile, dotata di poteri paranormali, con la quale vivrà una relazione strana ma profonda; un vecchio compagno di scuola, che gli offrirà una amicizia vera e che scoprirà essere diverso dal personaggio affascinante che appare di fronte alle telecamere; un americano poeta e senza un braccio ma di una umanità disarmante. E donne: una fotografa completamente persa nel suo mondo di artista; prostitute d’alto bordo, sapienti sacerdotesse dell’eros; persone comuni oppure problematiche, ma mai banali. E dovrà cercare il filo che lega tutti questi avvenimenti.
Murakami Haruki, nato a Kyoto nel 1949 è uno degli scrittori più apprezzati in Giappone e da alcuni anni anche in Europa. Nella sua narrativa è facile scorgere le tracce della letteratura americana, di cui ha tradotto molti autori come Fitzgerald, Capote, Salinger, ma il suo stile rimane personale ed originalissimo.
Recensione di Denia
[…] d’inchiostro – Aprile 2010 Dance Dance Dance, di Murakami Haruki Il protagonista ha uno “spirito-guida” che lo indirizza nella sua ricerca, l’uomo pecora […]
[…] italiana, curata da Giorgio Amitrano, è stata pubblicata da Einaudi nel 2008. A chi non conosce Murakami io consiglio di cominciare con questo libro. La storia di un viaggio, di una fuga, di un incontro e […]
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