Alla Periferia, di Christopher Young, Malin Publishing Ltd, pp 488 € 29.00
E’ stato recentemente presentato al pubblico in occasione della sua distribuzione da parte di Feltrinelli, il libro “Alla periferia” di Christopher Young, biografia di David Sylvian dallo scioglimento dei Japan ai giorni nostri. Per meglio raccontare la genesi ed i contenuti di questo libro, Slowcult ha ottenuto dall’autore la possibilità di pubblicare il testo utilizzato in libreria per presentare il volume. Eccone qui la traduzione. Ringraziamo Chris Young e Nicola Alesini per il privilegio concesso alla nostra testata.
Ciao a tutti. Il mio nome è Chris Young, e sono l’autore della biografia di David Sylvian, intitolata “Alla periferia”.
Sono lieto di essere qui a Roma ed anche di collaborare con Feltrinelli per la distribuzione in Italia del libro. E’ inoltre un piacere condividere questo palco con gli illustri musicisti Andrea Polinelli e Nicola Alesini senza i quali questo libro non sarebbe mai stato disponibile in italiano. Il loro incoraggiamento ed aiuto è stato eccezionale e ora sono onorato di poterli considerare entrambi miei amici. Un ringraziamento speciale ad Andrea che ha dedicato molti mesi a tradurre da esperto il mio inglese complicato, cosa che continua a fare oggi!
Il libro è stato originariamente pubblicato in inglese alla fine del 2013, ed è stato aggiornato al momento della traduzione in italiano e poi in giapponese nel corso del 2015. Rappresenta la più ampia analisi della carriera di David Sylvian mai prodotta ed in tutto ha richiesto quasi 4 anni per le ricerche e l’ultimazione. Spesso mi viene chiesto perchè abbia intrapreso questo progetto, visto che David Sylvian è forse uno dei soggetti più difficili per una biografia. Come molti di voi sapranno, nel corso della sua carriera come cantautore, David è diventato sempre più solitario e a causa di ciò le informazioni riguardo le sue composizioni, le sue motivazioi e le ragioni della sua opera sono diventate sempre più difficili da trovare.
Basandomi sul fatto che nella vita non vale la pena fare nulla che sia troppo facile, accettai la sfida, e il libro è il risultato finale.
Iniziai in quanto appassionato della musica di David. Ero a conoscenza del suo lavoro con la pop band dei Japan, ma fu con Brilliant Trees, il primo album di David da solista che il viaggio cominciò per me. In questa serie di composizioni, e in tutti i lavori successivi, c’era una profondità nei testi ed una complessità nella partitura musicale che mi intrigava.
Se uniamo a ciò i frammenti di informazioni che David dava attraverso interviste ecc, apparve evidente che che c’era un artista al lavoro che aveva un modo di attirare e dialogare con il proprio pubblico differente dalla maggior parte degli artisti.
Ecco un musicista in un viaggio di scoperta di se stesso, scoperta spirituale, scoperta filosofica e musicale e mentre buona parte di questo viaggio fosse estremamente personale, lo stava per mettere in scena pubblicamente. Forse questo era il più grande paradosso che attraversa l’intero arco della carriera musicale di David: aveva sciolto la band dei Japan all’apice del successo in quanto voleva allontanarsi da ciò che considerava gli eccessi della musica commerciale e le intrusioni nella sua vita privata che ciò implicava.
Comunque, sia come artista che come musicista David iniziò poi ad allontanarsi dalla vita pubblica., ma usava la sua musica ed I suoi testi per mantenere una finestra sulla sua vita personale e spirituale. Molti potrebbero dire che non è possibile conciliare le due cose, ma con vari livelli di successo David nella sua carriera si è limitato a fornire sufficienti informazioni al suo pubblico per tenerlo occupato, per spiegare cosa stesse facendo, senza consentire troppe intrusioni.
Per un fan, ad ogni modo, il fatto che queste informazioni non siano sempre facilmente accessibili, non è poi così ovvio, di conseguenza avviene una disconnessione tra l’opera dell’artista e le sue motivazioni. La biografia che ho scritto ha cercato di completare il quadro. Sin dall’inizio la carriera solista di David, dopo la che era stata presa la decisione di abbandonare i Japan, ha seguito un tracciato che lo ha visto evolvere e diventare uno dei compositori più innovativi e sperimentali dei nostri tempi.
Il posto che ora occupa nella scena musicale è assolutamente unico, tale la fusione di così tante differenti tessiture, collaboratori, temi e influenze da non poter essere riprodotta da nessun altro musicista.
Le sue proposte sono sempre variegate, ma una cosa rimane senza dubbio, sono sempre inconfondibilmente le sue. Nella loro sostanza è stata la ricerca della consapevolezza di sè che caratterizza lasua intera carriera solista e anche la sua motivazione a scrivere musica, che è quella di aiutare la gente a rifocalizzarsi sull’essenza della loro propria natura e dello spiriti, aspetti dell’io che tendono ad essere sepolti o ignorati nella vita di tutti i giorni.
La musica per Sylvian è a suo dire “ un promemoria per l’essenza del nostro io.”
Il processo di scrittura del libro si è sviluppato nel tempo. Inizialmente sono partito rileggendo alcune delle interviste più facilmente disponibili rilasciate da David nel corso degli anni e ho cercato di vedere se ci fosse una storia coerente, che avesse qualche senso.
Ero convinto che non tutti avessero capito la profondità di quello che David stava cercando di spiegare al suo pubblico e la ragione per questo era che le spiegazioni che dava David non sempre erano molto chiare: ed erano così rare che molti si sarebbero persi le spiegazioni che stava dando.
Iniziai a scrivere il libro nel momento in cui David stava pubblicando alcuni dei suoi lavori più sperimentali. Blemish era stato pubblicato ed aveva appena ultimato la scrittura di Manafon.
Ora queste composizioni non sono di facile ascolto e molti fan di David iniziarono a perdere la fiducia nel musicista. Volevano che ritornasse a scrivere musica melodica e accessibile che aveva scritto negli anni ’80 e ’90.
Era però mia convinzione che se tutti avessero potuto vedere la progressione della carriera di David, queste recenti composizioni, alcune di non facile ascolto avrebbero avuto più senso.
La ricerca fu la chiave per ripulire la condensa dal vetro e gettare una visuale più nitida sulla vita e la carriera di David. Dagli indizi iniziali rintracciabili in svariate interviste, sono andato più in profondità, parlando con molte persone e analizzando molti testi ed altre informazioni a fondo per cercare una storia coerente.
Col tempo ciò si sviluppo e diventò una storia di tre aspetti della vita di David che eolvevano insieme: la vita spirituale la vita privata e la vita musicale.
Dal punto di vista spirituale, David trascorse gli ’80 osservando varie scuole religiose e molto della sua carriera solista iniziale è segue questo periodo di scoperta.
Nel corso del tempo si è focalizzato sul Buddismo e l’Induismo, alcuni aspetti dei quali permeano la sua vita ancora oggi. Il Buddismo e l’Induismo esplorano l’io e forniscono gli strumenti per la scoperta di sè e la realizzazione e suggeriscono un modo di vita che David fece propria non solo nella vita personale ma anche nel mdo in cui componeva la musica.
La sua vita privata divenne per un po’ molto più soddisfacente una volta che aveva prospettiva più stabile, ma la vita ha la capacità di tirare fuori problemi ed il bene ed il male dettarono a David che cosa scrivere e come scrivere la musica.
Dal punto di vista musicale il rapporto tra lo spiritualismo di David e la sua maniera di comporre è affascinante. Il Buddismo ha un tema centrale “Il primo pensiero è quello giusto”.
Uno sguardo più ravvicinato allo sviluppo della carriera solista di David lo mostra cercare di adottare questa filosofia nel suo modo di fare musica e comporre versi.
L’intero arco della sua carriera musicale ha visto lo sforzo di introdurre la spontaneità nel suo lavoro. Come ho detto, il primo pensiero è quello giusto. Questo spiega la sua attrazione per l’improvvisazione, in cui non ci sono idee preconcette, e la creatività ed I pensieri semplicemente fluiscono.
Ciò è arduo per un cantautore, perché la struttura musicale detta un certo grado di forma. Molto presto introdusse questa spontaneità coinvolgendo I musicisti e dando loro indicazioni molto sottili permettendo pertanto a loro di improvvisare.
Col tempo comunque la costrizione del formato “canzone” divenne eccessiva e David sviluppò un modo totalmente nuovo di scrivere musica e parole, qualcosa che chiamò scrittura automatica.
Totalmente in linea con l’idea buddista di primo pensiero giusto pensiero, avrebbe raccolto musica da vari collaboratori, per poi rinchiudersi in studio, ascoltando i contributi imporvvisati eimmediatamente reagire ad essi sia musicalmente che nei testi.
Ecco una spiegazione delle sonorità piuttosto lugubri ed austere di Blemish, Manafon e Died on the Wool, in quanto David cercava di perfezionare questa tecnica.
Allo stesso tempo la sua vita privata stava assorbendo il processo. Si stava separando dalla moglie, Ingrid Chavez, e quindi la musica e le parole divennero un ricco e profondo mix di vita spirituale, privata e musicale tutte avviluppate insieme.
Con il breve spazio a disposizione è impossibile spiegare tutti gli alti e bassi accaduti nella carriera di David, ma spero di avervi fornito un assaggio di quanto contenuto nel libro per capire il tracciato della carriera di David Sylvian.
Per me, è stato un processo affascinante essere in grado di mettere assieme ed interpretare tutti I frammenti di informazioni che ho rintracciato, tirarle fuori dai testi e comprendere I messaggi nascosti e gli indizi riguardo ciò che avesse fatto David e tirare fuori una storia comprensibile.
A mio parere David Sylvian è un bel misto di gentilezza, arroganza, risolutezza ed egoismo, tutte cose che questo artista ha particolare bisogno di contenere. Soprattutto però, David Sylvian è un artista con sufficiente talento e chiarezza di visuale da definire una nuova forma di musica, e mettere la credibilità musicale al di sopra del successo commerciale. Il mondo ha bisogno di persone come lui, che lavorano alla periferia, innovando e creando nuovi linguaggi musicali da far sfruttare ai musicisti futuri.
Arte, musica, fotografia, cinema hanno tutti beneficiato di persone come David Sylvian. Sono dei pionieri.
testo di Chris Young, traduzione di Fabrizio Forno