GENESI. Fotografie di Sebastião Salgado.
Roma, Nuovo spazio espositivo Ara Pacis, dal 15 maggio al 15 settembre 2013
“Ho deciso di rappresentare la parte del pianeta che si presenta ancora allo stato primordiale, per far capire al maggior numero di persone che esiste una grande porzione del mondo ancora inalterato, allo stato della Genesi. Quella parte così integra e viva che tutti insieme dobbiamo proteggere”. Queste le parole di Sebastião Salgado che introducono la personale mostra fotografica in esposizione, con oltre 200 scatti di grandi dimensioni, all’Ara Pacis di Roma ed in contemporanea a Toronto, Londra e Rio de Janeiro, per proseguire poi il percorso fino a toccare le più grandi metropoli del mondo.
Curata dallo stesso fotografo e dalla moglie Leila Wanick Salgado, in questo suo ultimo progetto il grande fotoreporter brasiliano si sposta dalle tematiche a sfondo sociale dei precedenti lavori (visibili comunque in uno slide show all’interno della mostra stessa) per mettere a fuoco una natura di rara bellezza usando (e osando) il bianco e nero con un risultato di imponente suggestione e carica estetica.
Squarci di paesaggio, di animali e popolazioni indigene in perfetta simbiosi con la natura vengono impresse dall’obiettivo del fotografo che, con oltre 30 esplorazioni al limite dell’estremo, ha colto a 360° in giro per il pianeta Terra. Si è mosso in aereo, in nave, a piedi e persino in pallone aerostatico in largo e lungo per tutti i continenti. La mostra infatti si dipana lungo un cammino itinerante che tocca 5 sezioni: il Pianeta Sud, i Santuari della Natura, l’Africa, il Grande Nord, l’Amazzonia, il Pantanàl.
Dalle creature che vivono tra i ghiacciai dell’Antartide alle zebre della savana equatoriale, dalle tartarughe e le iguana immortalate nelle lussureggianti vegetazioni delle Galapagos alle renne della tundra siberiana, per passare infine a veri e propri reportage sulle varie tribù indigene che abitano la Namibia, il Congo, la foresta Amazzonica, il sud Africa e la Nuova Guinea. Uno scenario dove la natura non rimane a fare da sfondo, ma gioca un ruolo di protagonismo assoluto, in perfetta simbiosi con gli elementi che la popolano in una sorta di rispetto reciproco e totale armonia che rimanda ad una visione di Eden non immaginario, bensì reale, enfatizzato dalla personalissima visione del grande maestro brasiliano.
Recensione di Claudia Giacinti.
Foto: © Sebastião Salgado/Amazonas Images