Regia di Francesca Archibugi con Antonio Albanese, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Francesca Inaudi, Chiara Noschese. Durata 104 min. – Italia 2009
Angelo, ricco carrozziere borgataro ed Alberto, sceneggiatore in declino che da Giù al Nord è venuto a vivere a Roma, si trovano improvvisamente a condividere un’esperienza sconvolgente: un attacco di cuore, più lieve quello di Alberto, molto più grave quello di Angelo, che li costringe ad una convivenza forzata nel reparto di terapia intensiva del Policlinico.
Tra i due, quarantenni solitamente poco inclini all’apertura verso il prossimo ed alla confidenza, si instaura rapidamente un’amicizia molto profonda, che sorprende entrambi, ma che trova le sue motivazioni proprio nella condivisione della malattia, ognuno a così stretto contatto con l’altro: si sostengono, si fanno coraggio, scherzano, ridono come poche altre volte gli è capitato di fare.
La dismissione dal nosocomio sembrerebbe riportare entrambi alla solita routine; i due però sembrano non poter fare più a meno l’uno dell’altro. Angelo accoglie in casa e nella propria officina l’amico in crisi, sia sentimentale che professionale; la coabitazione con la famiglia di Angelo diventa molto più di una pura e semplice convivenza; la ripresa psicofisica dell’uno coincide purtroppo con l’aggravarsi delle condizioni dell’altro.
Dopo il mezzo passo falso di Lezioni di volo, Francesca Archibugi torna ad emozionarci con un’opera che si riallaccia alla vena più ispirata di Mignon è partita ed Il grande cocomero.
Ispirandosi all’omonimo romanzo di Umberto Contarello, ma trasferendo l’ambientazione dal Borghetto Flaminio al Pigneto, col palese intento di voler omaggiare il quartiere tanto caro a Pasolini, la Archibugi racconta con l’abituale maestria i sentimenti dell’amicizia, della comprensione e della condivisione del dolore, sia quello fisico che quello psichico, che abbatte le barriere culturali ed ambientali ed avvicina mondi e persone apparentemente inconciliabili tra loro.
Senza banalità, senza luoghi comuni, senza retorica, il ritratto sincero ed appassionante di due personaggi che faremo fatica a dimenticare.
Oltre ad un’ottima sceneggiatura ed alle ambientazioni particolarmente riuscite, a rendere infatti la pellicola unica ed impredibile è la magistrale interpretazione dei due protagonisti, davvero affiatati e complementari come raramente ci era capitato di vedere nel cinema italiano dell’ultimo decennio: alcuni dialoghi ed alcune scene sono davvero memorabili e lo spettatore non può che sentirsi davvero partecipe delle loro vicende, grazie a due fuoriclasse che non si rubano mai la scena, perfetti nei tempi della commedia così come in quelli della tragedia, contornati da un ottimo cast nel complessivo, con una sorprendente Chiara Noschese ed una bravissima Micaela Ramazzotti, che aspettiamo però alla prova di un’interpretazione diversa da quella della bella de’ noantri, ruolo che alla lunga potrebbe soffocarne le indubbie potenzialità.
Recensione by Fabrizio
Per il soggetto trattato questa pellicola è da accomunare alla precedente “Uno su due” di Eugenio Cappuccio interpretata da Fabio Volo e Ninetto Davoli, presentato alla festa del cinema di Roma nel 2006. Stessa situazione, stessi sviluppi, stesso epilogo, unica differenza quì il male comune è un tumore in testa. Avendo visto entrambi, ai miei occhi il secondo film ha perso in originalità. Inoltre Kim Rossi Stuart borgataro un pò troppo marcato, sopra le righe, mentre Albanese assolutamente superlativo, come sempre!!
[…] Archibugi, Riccardo Milani y Gianfranco Cabiduu. … Mail (will not be published) (required) …Questione di cuore SlowcultRegia di Francesca Archibugi con Antonio Albanese, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Francesca […]