Regia di Terry Gilliam. Con Heath Ledger, Johnny Depp, Colin Farrell, Jude Law, Christopher Plummer, Andrew Garfield, Verne Troyer, Lily Cole, Tom Waits, Cassandra Sawtell, Paloma Faith, Carrie Genzel, Michael Eklund, Simon Day, Johnny Harris, Richard Riddell – Durata 122 min. – Francia, Canada 2009
Un vecchio millenario affiancato da sua figlia, un aiutante e da un nano che nano non e’ per sua definizione in quanto piu’ basso…. , si aggira tra le periferie londinesi con il suo circo ambulante, in evidente contrasto cronologico con il mondo che lo circonda. Come per magia entra a far parte della compagnia uno sconosciuto, Heath Ledger, trovato impiccato vicino al friars bridge, che per noi italiani ricorda ben altri episodi. Lo sconosciuto si rivelerà col passare dei minuti e da misteriosa figura secondaria assumerà un ruolo sempre più definito. Saranno proprio l’evoluzione di questa figura parallelamente alla rivelazione del terribile segreto che il vecchio si porta dentro gli elementi su cui si svilupperà il resto della trama.
Ovviamente essendo ricca di colpi di scena non voglio rovinare lo spettacolo a chi ha intenzione di vederlo…..
La prima domanda che mi sono posto appena uscito dal cinema è stata: qual è il senso degli ultimi 30 minuti?
C’erano tutti gli ingredienti per farne un ottimo film ma sembra come se verso la fine Terry Gilliam si sia un po’ perso, la sceneggiatura della fatidica ultima mezz’ora mi è parsa molto debole e priva di idee originali. Peccato perchè all’inizio si prospettava come un gran bel bel film con tutti i giusti accorgimenti per renderlo accativante e coinvolgente. Le visioni oniriche degne delle vecchie animazioni dei Monty Python , splendidamente esaltate dagli ottimi effetti speciali; il contrasto che solo Terry Gilliam poteva partorire fra il filone magico che domina le sale di questi ultimi anni e la dura realtà sociale di un vecchio emarginato che prova a vendere sogni che la gente però non vuol comprare, a cavallo fra Harry Potter e Ken Loach; l’arroganza dell’uomo che nella sua smania di grandezza crede di poter sconfiggere la sua piu’ grande paura, la morte, che dal faust di Goethe al settimo sigillo bergmaniano si rivela essere sempre una lotta impari dove e’ sempre il soprannaturale che tiene in mano le redini.
Il film in effetti è una vera e propria allegoria sulla difficoltà ad adattarsi ad una realta che non appartiene al protagonista (l’autore stesso?), rappresentato da Ledger che come afferma Gilliam stesso è un personaggio liberamente ispirato a Tony Blair, e la società che lo circonda che priva l’uomo di ogni fantasia. La cinica modernità che non crede per niente a quello che il vecchio va dicendo ma ne capisce e tenta di sfruttarne il suo potenziale economico. L’uomo che finisce per essere costretto a scendere a determinati compromessi, in questo caso con Mr Nick il diavolo, ma i risultati che si ottengono non sono sempre quelli sperati. Se questi erano i presupposti è in effetti molto difficile quadrare il cerchio con un degno finale, anche se la tragica scomparsa di Ledger durante le riprese di certo ha dovuto modificare i piani e non poco. Se da una parte trovo geniale la trovata di fare recitare la parte “sognata” all’alter ego di Ledger, rispettivamente Johnny Depp Jude Law e Colin Farrell, dall’altra è evidente che nel finale la costrizione di far recitare solamente Colin Farrell ha dovuto far riscrivere la sceneggiatura almeno per le ultime parti, rendendo però inscindibile il sogno dalla realtà. Da rilevare infine una prova magistrale di Tom Waits che interpreta a modo tutto suo il diavolo che paradossalmente sembra essere la figura più positiva di tutto il circo sempre coerente con il suo pensiero.
Sicuramente è un film che consiglio, soprattutto ai fan di Gilliam anche se forse solo chi lo conosce a fondo può rimanerne come me del resto un po’ deluso.
Recensione di Renato