Nov 292010
 

Io sono con te, regia di Guido Chiesa. Con Nadia Khlifi, Rabeb Srairi, Mustapha Benstiti, Ahmed Hafiene, Mohamed Idoudi, Fadila Belkebla, Djemel Barek, Carlo Cecchi, Giorgio Colangeli, Fabrizio Gifuni, Jerzy Stuhr,. Durata 102 min. – Italia 2010.

★★★★½

“Io sono con te”, il nuovo film di Guido Chiesa in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010, è dedicato alla figura della Madonna e la racconta da un punto di vista inedito e illuminante: Maria protofemminista come grande artefice della personalità di suo figlio Gesù.
Il più filmico dei lavori di Guido Chiesa, il più emozionante. E anche quello con il messaggio più fondamentale: trattate con amore i vostri bambini, ciò che fate ha un peso per tutta la loro vita. “Freudiano” in senso lato questo film che con grande delicatezza e potenza visiva permette di capire, facendoli toccare con mano, i meccanismi traumatici della nascita e della crescita per il cucciolo d’uomo, sottolineando quanto sia importante l’istinto di protezione e fiducia della madre nei confronti di un figlio. Istinto frutto di un amore profondo, libero, consapevole, senza paura. Il sorriso di Maria, interpretata dall’incredibile Nadia Khlifi, attrice non professionista per la prima volta – forse l’ultima? – davanti a una macchina da presa, è l’incarnazione sottile e struggente della madre buona che ognuno di noi ha desiderato e desidera ancora.
Maria di Nazareth non è una santa ammantata di divino ma una giovane donna splendente della propria saggezza, di ciò che sa, che sente, che vuole. È davvero “piena di grazia” ma la usa con determinazione per conseguire i suoi obiettivi, osando confliggere con le leggi imposte dalla religione del suo popolo quando sente che non sono in armonia con la sua visione di Dio. Una donna coraggiosa che non teme di opporsi all’ottuso potere maschile che la vorrebbe sottomessa e spesso impura, zitta e obbediente, senza volontà propria, maltrattabile. Combatte con determinazione illuminata e luminosa le sue battaglie, a cominciare da quella di farsi accettare nella sua dignità dal marito Giuseppe, interpretato dall’attore franco-algerino Mustapha Benstiti con intenso equilibrio. E gli mette in braccio suo figlio dopo che è nato, con un gesto semplice e vietato dalla legge, coinvolgente, in cui sono riassunti anni di lotte femminili per la condivisione del ruolo genitoriale tra uomo e donna. In “Io sono con te” Maria è una donna fuori dalle regole, che non si sottomette al potere maschile anzi ne evidenzia tutta la pochezza, la meschinità. Tolto Giuseppe, escono davvero male gli uomini da questo film: ottusi e violenti, pavidi, assetati di potere. La donna in armonia con la natura e il mondo li sovrasta, li compatisce, riuscendo a illuminarne solo i migliori, quelli che sanno usare l’intelligenza del cuore. Nel film rende pienamente questo senso di ricezione della grazia mariana Fabrizio Gifuni, che in uno splendido cammeo esprime la potenza mite ma vibrante della forza di Maria di Nazareth.
Che la storia sia quella del Nuovo Testamento, in particolare il vangelo di Luca, non è di fondamentale importanza: quello che Nicoletta Micheli, moglie del regista, sembra aver voluto raccontare ideando il soggetto di questo film e scrivendolo poi con Guido Chiesa, sembra travalicare la religione e il divino, donando un senso semmai più profondo all’idea del “Dio che si fa uomo”: rintracciare nell’essere umano l’essenza del bene che abbiamo in noi in potenza, e che un vissuto infantile traumatico può toglierci.
Un film forse troppo poco religioso per i credenti, e troppo religioso per gli atei: gli uni e gli altri dovrebbero forse vederlo senza pregiudizio, come bambini. E se possibile in lingua originale (il dialetto arabo parlato nella zona tunisina in cui è stato girato) con i sottotitoli. È davvero potente sentire il suono “semitico” delle parole, pensarle alla luce di un’origine comune e mediterranea delle religioni del “Libro” – cronologicamente quella giudaica, quella cristiana e quella islamica – e pensare così simili, per quanto in atavica e inutile contrapposizione.
Convince senz’altro la regia di Guido Chiesa, con Gherardo Gossi alla fotografia, che ha diretto sapientemente un film non facile riuscendo a rendere morbido e pastoso un cromatismo eccellente, e miscelando con equilibrio senza cesure ogni altro aspetto del film, da quello recitativo a quello musicale.

Recensione di Monica Mazzitelli

  One Response to “Io sono con te”

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