Gen 022008
 

Regia di Andrew Dominik con Brad Pitt, Mary Louise Parker, Casey Afflek, Sam Shepard – Musiche di Nick Cave e Warren Ellis; USA 2007

Come già avvenuto dieci anni fa con lo splendido “Dead man” di Jim Jarmusch, con Johnny Depp, la critica italiana paludata si dimostra assolutamente incapace di riconoscere il valore di certi film western dal taglio insolito.

E’ il caso del bel film che rievoca la storia del bandito Jessie James, mito americano, realizzato da Andrew Dominik tra storia e leggenda, che anche se non esente da difetti (eccessiva lunghezza, qualche verbosità di troppo), risulta dotato di una suggestiva atmosfera crepuscolare, che rimanda al grande Terence Malik, in particolare quello dei capolavori “I giorni del cielo” e “Sottile linea rossa”.

L’attenzione del regista è rivolta soprattutto alla figura di Robert Ford, il ragazzo grande ammiratore di Jessie, infiltrato nella sua banda per conto della Pinkerton, che finirà per ucciderlo a tradimento, meritandosi l’appellativo di codardo, ed un destino infausto (cadrà infatti per mano di un vendicatore).

Il film ha un andamento solenne, lirico, ed affronta temi imperituri come l’amicizia e l’ineluttabilità del suo tradimento, con sottile capacità di introspezione psicologica; è inoltre dotato di una grande fascinazione visiva, in alcuni momenti addirittura onirica.

Vengono mostrati grandi paesaggi, l’ondeggiare dei campi di grano al vento, il movimento incantato delle nubi, il tutto, però, senza preziosismi particolari di carattere tecnico; l’immensità della natura fa da contraltare al destino degli uomini della banda, che, pur legati a Jessie da sentimenti di amicizia, finiranno inesorabilmente per tradire, per denaro, subendo la sua vendetta, o uccidendosi tra di loro.

Brad Pitt offre una intensa interpretazione, la sua parabola esistenziale, venata di solitudine, per la consapevolezza della caducità dei rapporti umani, nonostante la presenza di una moglie e di due figlie che lo venerano, lo porterà forse ad una morte cercata, offrendosi privo di armi e di schiena alla codardia di Robert Ford, peraltro ottimamente interpretato dal giovane Casey Afflek, il cui rapporto di odio amore con Jessie viene delineato con notevole capacità analitica, suggerendo anche l’ipotesi di sotterranee pulsioni omosessuali tra i due.

Sam Shepard, nella parte del fratello di Robert, Frankie Ford, offre, con le sue paure ed i suoi continui sensi di colpa, una allucinata e dolorosa interpretazione; alcuni anni dopo la morte di James, che aveva visto lui stesso in qualche misura compartecipe, si ucciderà, infatti, in preda al rimorso.

Le splendide musiche crepuscolari di Nick Cave e Warren Ellis conferiscono al film una notevole suggestione “dark”; lo stesso Nick Cave appare, verso la fine del film, nella veste di un cantastorie, esibendosi in un “traditional”, da lui rielaborato, una splendida ballata dedicata a Jessie James.

E’ un film che consigliamo di vedere assolutamente, armandosi di un po’ di pazienza per qualche lungaggine, che emoziona e contiene molte immagini di grande fascinazione, nonché di intenso lirismo, pur non raggiungendo la elegia del meraviglioso “Pat Garrett e Billy The Kid”, di Sam Peckimpah; tutto il contrario di quanto affermato da certa critica nostrana, che lo ha descritto come un film modaiolo, fatto su misura per la figura del protagonista Brad Pitt, determinando un “flop” ingiustificato nella presenza del pubblico.

Recensione by DARK RIDER

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