Mar 182010
 

The Red Riding Trilogy: Red Riding 1974: Regia Julian Jarrold; Red Riding 1980: Regia James Marsch ; Red Riding 1983: Regia Anand Tucker.
★★★★☆
Uno dei film più interessanti tra quella visti alla Rassegna del Festival del Cinema romano nello scorso ottobre di cui riteniamo utile segnalare l’uscita in DVD su eBay è The Red Riding Trilogy, che racconta in tre episodi diversi (trattasi di un serial prodotto dalla BBC) una serie di omicidi ai danni di ragazze avvenuti tra il 1969 e il 1980 ad opera di quello che fu chiamato lo Squartatore dello Yorkshire, descrivendo accuratamente il contesto di degrado socio economico nell’ambito del quale tali fatti avvennero. Successivamente alla sua cattura, nell’episodio del 1983, viene rappresentata la terribile vicenda di un emulo di esso. Queste storie, realmente accadute nella Regione dello Yorkshire, sono state tratte dai romanzi di David Peace, allora adolescente, che ha rivelato di essere stato segnato per tutta la vita da quei tragici avvenimenti. Attraverso sei ore abbondanti di proiezione si rievoca l’atmosfera malsana e corrotta dell’Inghilterra di quegli anni, devastata da una grave crisi economica, sottolineando con grande efficacia il terrore di molta gente di impoverirsi e di essere trascinata in un devastante degrado sociale.
I tre diversi registi, stilisticamente omogenei, ci calano in una livida palude mentre il terribile criminale impazza, mettendo a nudo l’inettitudine e la corruzione della polizia, le varie complicità, i ritardi nelle indagini ed i depistaggi, evocando un’atmosfera dolente, raccapricciante ed incomprensibile, che ricorda per molti versi il David Lynch di Twin Peaks.
Attraverso la narrazione di quegli eventi viene presentata una vicenda molto più complessa e affascinante, che delinea complotti vasti e corruttele da cui scaturiscono ulteriori delitti, sparizioni di bambine, omicidi di investigatori effettuati dai propri colleghi, sino a fornire un quadro raggelante del contesto storico sociale dell’Inghilterra di quegli anni, l’era del Thatcherismo, considerato a ragione uno dei periodi più oscuri di tutta la storia inglese. I romanzi dello scrittore inglese, il cui spirito è pienamente rispettato nella trasposizione filmica, hanno l’ambizione di dare voce alle vittime ed al loro dolore, al loro senso di abbandono e risultano pieni di citazioni esoteriche, e persino dantesche, come se intendessero descrivere l’ineluttabilità e la tragicità del destino umano, con uno stile narrativo drammatico e carico di sottile inquietudine.
Un romanzo filosofico, dunque: lo Squartatore ed i suoi spietati epigoni visti come prodotti di una società corrotta e corruttrice, dove vale la legge del più forte e gli esseri umani sono ridotti a cose.
Se si pensa poi che l’opera in questione è stata prodotta dalla televisione inglese, con una libertà tematica ed espressiva totale, ci viene da rabbrividire al confronto con la mediocre realtà televisiva italiana.
Si esce dalla visione di questo film con una forte sensazione di straniamento e di disagio interiore che solamente le grandi opere sono in grado di dare.

recensione di Dark Rider

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