Dic 142010
 

Roma, ESC Atelier, 3 dicembre 2010

Mani, naso e orecchie gelate quando finalmente guadagno l’ingresso dell’ESC: l’atelier occupato, ormai sei anni fa, da studenti, dottorandi, ricercatori e precari che gravitano nell’orbita dei Collettivi Universitari. All’interno l’atmosfera è già calda e questo, nonostante la calca incrementale, mi rincuora. Nel caleidoscopio di volti, voci, gesti, cerco di fissare lo sguardo su qualcosa di solido, su di un appiglio. Finalmente lo trovo, è lo schermo dove è in corso la proiezione de “LE AVVENTURE DI SUPERVERGINE” ★★½☆☆ il webdrama prodotto da CINEMATOGRAFO POVERANIA (C.P.), migliore rappresentazione, forse, dello spirito ambizioso e sgangherato che anima i suoi quattro ideatori (Fabio Morichini, Matteo Sapio, Alessandra Sciamanna e Daniele Silipo).
Provare a concentrarsi sulle immagini per valutare la proposta è impossibile: la festa dell’ESC ormai prende il sopravvento. Poverania non può resisterle e nemmeno la Supervergine. Mi giro e finalmente trovo la mia ospite, Valeria Lombardi, artefice dell’invito che mi ha portato qui e collaboratrice di C.P. Si accorge del mio smarrimento, mi prende in consegna e in breve vengo presentato a Fabio Morichini. Due secondi dopo sono nel camerino in compagnia sua e di Matteo Sapio. Quella che inizia come una chiacchierata, si trasforma poco dopo in un fiume di parole.
CINEMATOGRAFO POVERANIA, questo il soggetto, moltissimo da dire, arduo riassumere. Importante è partire dall’idea (forte) che ha ispirato il progetto: dare visibilità al sottobosco di film altri, no e low budget, prodotti in Italia e altrimenti destinati al nulla. Un’ambizione tradotta da Poverania in proiezioni e serate che partite da Roma, hanno raggiunto altre importanti città del cinema come Torino e Venezia. Il fine era ed è quello di creare un network e adesso sembra essere a portata di mano. Le proposte appartengono ai generi più disparati, si va dalla fantascienza al western, eppure il fils rouge(oltre all’apoliticità ed alla’assenza di rassegnazione) che li lega è presto detto: scoprire nuovi linguaggi. Poverania si schiera contro la questua piagnona della cultura italiana: no money? No problem! Sfruttando le nuove tecnologie digitali, il web e qaualche buona idea fare cinema, o perlomeno film, si può. Da questo romano “Yes we can!” nasce inoltre una maggiore libertà espressiva, che fuoriesce dal solito trittico “immigrazione – morti bianche – violenza sulle donne” [Morichini] del nostrano cinema assistito. Un esempio? La bioetica trattata dal film Bios, fanta thriller degli stessi Morichini e Sapio. Poverania, quindi, cerca di “dar da mangiare allo spirito” [Sapio], sia quello del pubblico che quello dei registi; sempre presenti alle proiezioni in sala ed invitati ad introdurre e spiegare la propria fatica.
Sono ormai sul punto di avere un crampo alla mano quando i miei due interlocutori accorgendosene, mi liberano dalla prospettiva del dolore fisico salutandomi con un sorriso.
Esco dal camerino e Rita Pavone mi urla nelle orecchie perché la domenica la lascio sempre sola? Il dj set 60’/’70 de “La Colonna Infame” ★★★☆☆ naviga ormai verso acque scalmanate, la ressa al bar aumenta, un gigante russo completamente sbronzo improvvisa un gioco del limbo con il suo ombrello. Prima di abbandonarmi ai miei desiderata mi annoto sul taccüino le prossime iniziative del Cinematografo Poverania: due proiezioni domenicali al Circolo Arci Fanfulla 101, rispettivamente il 5 e il 19 dicembre e, in contemporanea, la presentazione di “Torino Nera” e “La Grata” al Centro Sociale Askatasuna di Torino.
Ormai sto ballando, eppure nella testa ho ancora l’entusiasmo e lo spirito professional-punk di Fabio e Matteo. La proiezione della Supervergine non sarà andata un granché, ma questo progetto merita altre possibilità da parte del pubblico.

Recensione di Pandora

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