In quegli anni Berlino era il luogo dove le persone andavano per alienarsi dal mondo, per essere dimenticati, per bere da soli nei tanti bar aperti tutta la notte.
Un disco è arrivato in redazione questi giorni ed è intitolato BLEND, seconda opera a nome Walter Celi.
Una raccolta di belle canzoni tutta realizzata on the road. Walter Celi ha fatto un lungo tour che ha voluto fissare con suoni e suggestioni.
Un album dove i suoni del pianoforte e di strumentazioni diremo vintage per i giorni di oggi si mischiano perfettamente con sapienti dosi di elettronica.
Walter Celi nasce come batterista e percussionista e infatti si scorge tra le traccie una grande attenzione al groove che impreziosisce il tutto.
Sicuramente il suo mondo sonoro è reso più interessante dal fatto che le radici di Walter Celi sono etiopi e che l’artista ha girato il mondo appunto come batterista arrivando anche in Estremo Oriente oltre che in Usa e Europa.
E
Ce l’aveva promesso tempo fa ed eccolo che torna su Slowcult.
Antonio Pignatiello ci racconta in anteprima il suo nuovo album.
Non conosciamo ancora il titolo, né la data d’uscita ma lo siamo andati a trovare e ci siamo fatti raccontare di cosa parlerà questo nuovo album.
Da un po’ di tempo al lavoro sul questa sua terza opera, Pignatiello si è nuovamente affidato ai suggerimenti del produttore internazionale Taketo Gohara.
Le uniche informazioni in nostro possesso sono che è un disco “registrato in presa diretta”, niente sovraincisioni o trucchi da studio.