Odette di Maio la mai dimenticata front woman dei Soon band seminale milanese, torna con “Infinity Pool” un progetto dall’alto valore spirituale
Anche se un po vecchiotto (ma la musica si sa non invecchia mai, anzi migliora con il viverla, con il consumarla, con l’indossarla) vale assolutamente la pena di cercarlo. Ecco i veronesi The Shape e il loro “Lonely Crowd” Eleggo la loro “Sunshine” uno dei pezzi da ascoltare senza tregua, ma non solo di estate.
Di nuovo attiva sul fronte discografico e live ecco che incontro ancora Erica Romeo, cara amica di Slowcult. Un incontro molto interessante per un’artista di grande qualità e molto poco italiana come approccio sia mentale che di suono. Una strada che l’ha portata da essere una folk singer a un’elegante cantante che si muove su suoni molto raffinati e avvolgenti. Ecco l’intervista per Slowcult!
Francesca Romana Fabris è una cantautrice che vive tra l’Italia e l’Inghilterra ormai da 8 anni, con al suo attivo 4 album, due di musica tradizionale e 2 di musica originale, sue canzoni in uno stile tra il folk e il jazz. Dopo averci condiviso il palco anche per l’evento di Slowcult “Musica in Emergenza” per raccogliere fondi per le popolazioni colpite dal terremoto ecco che l’incontriamo per farci raccontare di lei e della sua musica
“Trama!” Si snoda come un vecchio film drammatico, di quelli che negli anni settanta erano considerati di “impegno civile”: tutto parte da un misterioso invito a cena che un giornalista di una testata conservatrice riceve, alla fine degli anni settanta, in una villa appena fuori Milano. Entra, pertanto, con oscuri presentimenti, in una realtà conviviale inquietante, kafkiana, misteriosa, ove un potere occulto e fascinoso dispiega i suoi rituali, sino a svelare un disegno semplice, inclusivo e corruttore, dove il giornalista si smarrisce e perde la sua identità, diventando complice di trame occulte ed eversive.