Questa non è una recensione, questa è una dichiarazione d’amore.
Potrei riportare le peggiori frasi ascoltate in 4 concerti in 2 anni di Little Steven & the Disciples of Soul, robe tipo “Eh se ti piace la musica con tanti assoli”, o “eh, ma questa è roba già sentita”.
Ma oggi esiste solo l’amore, gli urli col collo inarcato che dicono “Baby baby baby” o “”uoh sha na na na”, come se ne andasse della propria vita, come se tra 5 secondi morirai se non hai urlato con tutto il miglior sentimento che hai in corpo “I know I know I know” .
I Racconti delle Nebbie (Paolo Benvegnu e Nicholas Ciuferri) attraversano l’Italia con l’aggiunta di un disegnatore Fabio Avallone che in tempo reale ci descrive i personaggi delle storie che Nicholas ci racconta.Storie non legate tra loro, ma che raccontano l’uomo, le sue pulsioni, le sue introspezioni, i suoi sconvolgimenti emotivi e anche storie purtroppo molto attuali.
Una gran bella notizia per chi scrive: La Big Music è ancora viva e ne riprova è l’affollato concerto degli Alarm al bellissimo Slim’s di San Francisco.
Certo non sono più gli Alarm di “Declaration” o “Strenght” album fondamentali del punk folk fine anni ’80 e anni ’90, rimane sono l’attivissimo Mike Peters a tenere alto il nome e la fiamma, ma sin da quando Mike Peters sale sul palco è ben chiaro che quella fiamma è sempre vivida e l’animo rock è sopravvissuto ai decenni e alle mode musicali. Un concerto veramente vibrante, denso, con una “Rain in the summertime” che apre le danze, con Mike Peters che si divide su tre microfoni posti a ogni lato del palco. Un pubblico eterogeneo, con anche molti giovani a riprova che forse la rete, nonostante i tempi cosi veloci, può fare da grande memoria storica, almeno da questa parte dell’Oceano.