Ma ancor prima di essere l’ennesimo (ma non per questo banale) sfoggio di nevrosi esistenziali La ruota delle meraviglie è – senza dubbio alcuno – l’incontro tra teatro e cinema, due arti apparentemente distanti…
il film di Janus Metz colpisce esattamente nel segno, ricostruendo una rivalità durata il breve volgere di un biennio ma divenuta epocale, sintomo dello scontro tra due atleti in grado di riscrivere i dettami di uno sport che usciva definitivamente dalla nicchia popolana ipotizzante il tennis come sorta di hobby per ricchi
In uno scenario che si dipana tra i filari delle colline del Trevigiano, tra borghi suggestivi e decadenti resti di ville sfarzose ancora fieramente in piedi come a sottolinearne i fasti del passato in contrapposizione a chi quel territorio tende a mortificarlo in nome del guadagno e dell’industrializzazione selvaggia.
Il film di Villeneuve, rispettoso dell’originale, avvalendosi della sceneggiatura di Hampton Fancher (già presente nell’opera precedente, insieme all’Autore) e Michael Green, ne trae spunto, confermando la tematica della caccia ai replicanti da parte di un nuovo Blade Runner, l’agente K (un sobrio, intenso Ryan Gosling)…
Il genio della fuga è un bilanciato connubio tra rapine, amori (e morti) a ritmo di musica e velocità, un lavoro cinematografico che non si prende e non si lascia mai prendere sul serio, presentandosi spudoratamente per quello che è: un puro esempio di entertainment che mira a divertire in maniera scanzonata e senza fare troppo sul serio
La luce sugli oceani è uno scontro di anime, di un triangolo esistenziale che si staglia sul panorama (reso eccezionale dall’ottima fotografia e dal sapiente utilizzo della mdp) di un paesaggio immenso e affascinante, ma a volte anche duro, crudele e mirato a mettere alla prova la (r)esistenza di chi lo abita.
Molto più cupo che in precedenza (senza tuttavia aver accantonato gli sprazzi di black humour) John Wick – Capitolo 2 non si riduce a mero sfoggio di scene d’azione violente e coreografie da combattimento perfettamente sincronizzate, in quanto si rivela essere un’analisi introspettiva dell’animo di Wick, uomo ormai solo e senza più nulla da perdere