
Nella semioscurità del tempio, illuminato solamente da flebili candele, i due musicisti hanno dato vita ad una performance straniante, dolcemente evocativa, un flusso di note, di suoni, e di vocalità che ricordano i canti devozionali indiani o pakistani, come il qawwali, o quelli dei dervishi, il tutto in simbiosi perfetta con i momenti del silenzio, che contribuivano a creare un’atmosfera di rara serenità….