La forza di volontà e l’iniziativa di ragazzi che uniscono i propri sforzi per creare piccole realtà autonome non fanno altro che alimentare e tenere in vita una scena e un sottobosco artistico che mai, come oggi, ha bisogno di sopravvivere e respirare.
Per noi spettatori sarà molto difficile rivedere ora una scena tratta da uno dei più grandi film del decennio appena trascorso, il tragico “Onora il padre e la madre”, l’ultima opera dell’immenso Sidney Lumet: quella nell’appartamento dello spacciatore androgino, che prende inizio con uno splendido piano-sequenza e durante la quale Andy, il personaggio interpretato da Philip, si fa iniettare steso sul letto una dose di eroina
Finalmente ci sembra possibile riprendere a respirare normalmente, ma ci accorgiamo di non riuscire neanche ad emettere il più piccolo dei gridi o a proferire la benché minima parola: il silenzio risulta ora più nocivo del rumore, per rimanere in piedi il nostro corpo sembra aver bisogno di ulteriori masse sonore rumorose: gli Swans sono diventati il nostro ossigeno.
Kim Ki-duk torna grande, e vince il Leone d’oro dopo lo scandaloso furto del 2004, dove il suo “Ferro 3” venne sacrificato per far vincere il sopravvalutato “Il segreto di Vera Drake”. Atmosfere inquietanti e violente, uno script perfetto, immerso in una società povera e squallida, dove l’abbandonarsi alla ricerca della felicità può essere una debolezza fatale