Scuderie del Quirinale 26 ottobre-27 Gennaio Roma
Ingresso 10 euro
Se (e sottolineo Se!) vi stavate proprio chiedendo cosa fosse la Pop Art, forse, dovreste andare a vedere questa mostra. Il fenomeno sociale- artistico che sconvolse il mondo occidentale, tra la fine degli anni 50 e gli anni 60, è ben rappresentato per tematiche dal centinaio di opere, circa, esposte alle Scuderie del Quirinale fino a Gennaio. Il termine Pop deriva dall’aggettivo inglese popular inteso come popolare certo, ma riferendosi, nello specifico, ad una produzione di massa che viveva il suo apice nel ventennio del dopoguerra. Tutto ciò accadeva soprattutto in America, naturalmente, anche se qualche strascico eccellente si ebbe, in effetti, anche in Europa, che nel frattempo era “vagamente” impegnata a riprendersi dalla devastazione della guerra…. e scusate se è poco!
Molte persone non riescono ad immedesimarsi, oggi come allora, in questa arte provocatoria (e ciò non è bello !), ma se tenete in mente ben saldo, che in quel caso, lo scopo degli artisti era additare e provocare la metamorfosi dello stile di vita dell’occidentale medio, che si riempiva la casa di simboli del suo presunto benessere economico, riuscirete a intravedere molto di più dei semplici colori sgargianti e dei soggetti discutibili. Vi sembrano questioni lontane? Dopo aver visto l’opera “ESSO-LSD” o “BLACK CHILD’S ROOM” o “LUNCH BOX”, tanto per citarne alcune, sono sicura che, se non ne avete, qualche simpatia per questi sovversivi della Pop Art vi riempirà il cuore. Il segreto è contestualizzare ovviamente (moda, personaggi politici, droghe particolari di quell’epoca…), anche se moltissime tematiche siano attualissime ancora oggi (stereotipizzazione di certi status , corsa alla tecnologia, esaltazione dei personaggi televisivi, ecc. ecc.).
La mostra si snoda per 10 sale, tutte a sfondo bianco e molto luminose; dopo la parte introduttiva generale, si prosegue per tematiche. La Sala 2 ha una sezione dedicata alla nascita del marchio anzi delle “markette”, come direbbe qualcuno, la Sala 3 ha come tema “dentro le pareti domestiche”, la 4 l’esaltazione dei personaggi pubblici, la 5 riferimenti a fatti di cronaca, Sala 6 opere caratterizzate dallo stile “fumettato”, che ora va tanto di moda ma lo inventarono loro (e non ce lo dimentichiamo!), la Sala 7 Arte classica rivista, Sala 8 il rapporto con il passato, Sala 9 parti del corpo umano e la 10 con la raffigurazione del Corpo. Tra le varie cose sono esposte una decina di opere di Andy Warhol, tra cui, la famosa serigrafia di Marylin.
Un consiglio vivissimo; cercate di badare ai sensori degli allarmi, per quanto sia difficile!
Info www.scuderiedelquirinale.it
Recensione by Simona Moscadelli