Moving Forward. Urban Art Festival 2014 | La Dogana, Scalo San Lorenzo | 25 ottobre, 22 novembre 2014
Quello della Street Art è un fenomeno culturale e artistico che col tempo si va sempre più affermando. I primi riconoscimenti in questo senso sono avvenuti mettendo a disposizione dei writer degli spazi sui muri cittadini. A Roma il quartiere Ostiense è stato uno dei primi a trasformare i suoi muri in opere d’arte. Ricordiamo tra le più famose The Wall of Fame di J.B. Rock, Black & White Power di Sten e Lex in via dei Magazzini Generali e la vecchia caserma occupata in via del Porto Fluviale dove il writer Blu ha dipinto degli enormi faccioni. Altro notevole esempio di Street Art è il bellissimo murales di Alice Pasquini in via dei Sabelli, a San Lorenzo. Il Quadraro, altro quartiere romano ricco di murales, ha fatto diventare la storia arte di strada con il writer romano Lucamaleonte che ha realizzato in via Monte del Grano “Il Nido di Vespe” perché il quartiere era così chiamato dai nazisti che lo consideravano l’unico luogo dove si potevano nascondere armi e partigiani. Altri spazi messi a disposizione dei writer sono gli edifici destinati ad essere demoliti. Uno di questi edifici a Roma è la ex dogana di San Lorenzo dove sabato 25 ottobre è stata inaugurata la mostra “Moving Forward” per l’Urban Art Festival, giunto alla quinta edizione. La mostra comprende anche serate di musica e concerti in programma fino al 20 novembre.
15 writer e street artist di diverse nazionalità hanno realizzato le loro opere all’interno del vecchio edificio. Ispirata alle rassegne d’arte contemporanea, la mostra è stata ideata con padiglioni nazionali (Sud Africa, Grecia, Giappone, Francia, Norvegia e Italia) e sezioni tematiche. Troviamo una grande varietà di stili: il motivo astratto del romano Jbrock ripetuto su tutte le superfici del grande magazzino d’ingresso; l’uso degli stencil della giapponese Aiko; le linee geometriche di Blaqk nel padiglione della Grecia; i tag del norvegese DOT DOT DOT che ha riprodotto la scritta Street Art con le iniziali dei grandi marchi; i profili del torinese Galo; la suggestiva installazione astratta del francese Thomas Canto e tante altre coloratissime raffigurazioni nel salone centrale.
Un progetto prevede la demolizione della vecchia Dogana per far posto ad un centro commerciale, uffici e abitazioni, ma proprio per evitare questo si sta attivando il “popolo” delle occupazioni autogestite (alcuni esempi illustri: Teatro Valle, cinema America a Trastevere, cinema Palazzo a San Lorenzo) per mantenere questo spazio come luogo di aggregazione per attività socio-culturali. Proprio uno degli occupanti del cinema Palazzo mi ha detto che si stanno mobilitando per organizzare l’occupazione di questo ulteriore spazio ricordandomi un altro esempio di archeologia industriale: l’ex stabilimento Snia-Viscosa al Prenestino, in procinto di essere abbattuto per far posto alla cementificazione edilizia. In quel caso per fortuna ci ha pensato la natura a riprendersi il suo spazio poiché a seguito delle trivellazioni nel sito è sorto un lago divenuto ormai un acquisizione del quartiere.
Recensione e foto di Franca