Roma, Complesso del Vittoriano, fino al 7 febbraio 2010
La Mostra “Dada e Surrealismo riscoperti”, organizzata dallo storico dell’Arte, filosofo e poeta Arturo Schwarz, presso il complesso del Vittoriano, rappresenta certamente un prestigioso evento culturale per la Capitale. Essa è decisamente imponente e contiene oltre 500 opere tra olii, sculture, disegni, assemblaggi e collage, ed è nel complesso esaustiva nel tracciare le linee guida di questi due movimenti artistici, fortemente rivoluzionari, che hanno permeato di sé ed influenzato le Avanguardie Artistiche del Novecento, conservando tuttora una potente carica eversiva. Essi non furono solamente correnti artistiche, ma finirono come vedremo per proporre una nuova ed autentica filosofia della vita.
Il Dadaismo propugnò una potente rivolta estetica, certamente fine a sè stessa, fortemente impregnata del pensiero nichilista; i seguaci di tale movimento infatti negavano tutti i valori, demolivano ogni precedente corrente artistica, secondo gli stilemi della rivolta per la rivolta, delineando una sorta di tabula rasa da cui ripartire, spingendo al limite estremo la carica eversiva contenuta alle origini nella cultura Romantica, che si esplicava nel provocatorio intento di distruggere le convezioni borghesi. Il Surrealismo invece nacque e si sviluppò sotto il segno dell’impegno radicale, anche nel senso etico e politico, portando avanti un forte impulso di rinnovamento estetico e sociale. D’altronde la sua concezione estetica era destinata ad incontrare la Psicoanalisi, soprattutto nelle elaborazioni concettuali di Freud e Jung e la visione del mondo propria della filosofia marxista, ma anche il Cinema, con alcune mirabili opere di Luis Bunuel, nonchè la Letteratura, in un fecondo intreccio di tematiche ed orizzonti spirituali. E’ da rilevare infatti che tra i movimenti dell’Avanguardia storica fondamentalmente Dada e Surrealismo sono stati quelli che hanno promosso fermamente una rivoluzione culturale in continuo divenire, superando il semplice rinnovamento visivo e delineando una costante e feconda interazione tra teoria e pratica. Dada in buona sostanza non fu Scuola di pensiero, ma vero stato d’animo e si manifestò nell’atteggiamento rivoluzionario di molti giovani, propensi all’Anarchismo. Avvalendosi delle nuove discipline come la Psicoanalisi,il Surrealismo prestò grande attenzione alla dimensione dell’uomo che oltrepassa la sua realtà ordinaria e percepibile con gli strumenti logico-deduttivi. La diffusione delle teorie freudiane e junghiane porterà alla riscoperta ed alla valorizzazione della dimensione onirica dell’inconscio, che attraverserà tutte le discipline artistiche, dalla Pittura al Cinema. In definitiva, tra le due Avanguardie esiste certamente un nesso profondo: esse hanno esercitato una enorme influenza sui movimenti artistici successivi alla prima metà dello scorso secolo. Più che una concezione meramente pittorica o inerente la forma ed il colore, per i Dadaisti ed i Surrealisti l’Arte ha rappresentato una filosofia di vita, che permeava di sé ogni aspetto dell’umana esistenza: non a caso questi due movimenti furono fondati da intellettuali, poeti, filosofi e quindi non solo da Artisti. La Mostra è ampia e ben documentata, ma purtroppo abbastanza dispersiva: soprattutto l’anello di congiunzione tra le due esperienze artistiche rimane sostanzialmente inespresso.
Sono comunque visibili opere di molti Autori che entrarono a vario titolo in contatto con le due Avanguardie, come Jean Harp, Giorgio De Chirico, Joan Mirò, Pablo Picasso, Salvador Dalì, Marcel Duchamp, Max Ernest, Alberto Giacometti, Paul Klee, Renè Magritte. Le opere più famose ed importanti esposte, nell’ambito dl Movimento Dada, sono rappresentate da veri caposaldi, come il dissacratorio Fountain, scultura che rappresenta un orinatoio rovesciato, di Marcel Dauchamp, inventore dei cosidetti “ready made”, opere d’arte ottenute da oggetti della realtà quotidiana, anche rettificabili. Ulteriori opere, esempio dell’Arte dello stesso Autore, sono rappresentate dal ready made rettificato L.H.O.O.Q, sorta di Mona Lisa leonardesca ritoccata ironicamente con i baffi, o dalla emblematica ruota di bicicletta, montata a rovescio su uno sgabello da cucina, o il ferro di stiro con i chiodi (Cadeau). Sono inoltre presenti Il Violino d’ingresso di Man Ray, celebre icona moderna, ed Obstruction, dello stesso Autore, formato da sessantatre attaccapanni.
Il poeta André Breton, nel tentativo di contenere la vitalità distruttiva del Dadaismo, dette impulso al Surrealismo: egli intuì che nella Società moderna lo spazio del sogno e dell’inconscio è fortemente penalizzato, per la qual cosa compito dell’Arte è in qualche modo di contenere questi due elementi. Egli fu fortemente suggestionato da scrittori come Arthur Rimbaud, Alfred Jarry, Guillaume Apollinaire, Sigmund Freud e Lautreamont. Conferendo spazio all’onirico e alla suggestione della visione, il Movimento Surrealista si liberò dei canoni estetici classici, per approdare alle immagini reali, che presentavano però forti elementi di illogicità: il sogno diveniva così pura visione, priva di ogni categorizzazione estetica e morale. Il fantastico e cupo L’enigme d’un departdi Giorgio De Chirico, l’immaginifico Donna avvolta da un volo d’uccello di Joan Mirò, il suggestivo Loplop presenta: La bella stagione di Max Ernst, , ed il dipinto diventato icona e manifesto della moderna Pop Art , il famoso All’ora dell’osservatorio-Gli innamorati, di Man Ray, che raffigura due splendide labbra e sullo sfondo l’infinito, nonché il meraviglioso Il Castello dei Pirenei, di Renè Magritte, sospeso oniricamente nell’aria, con un mare minaccioso sullo sfondo, sono solo alcune delle numerosissime opere presenti, che rendono il percorso del visitatore di questa Mostra un fantastico viaggio iniziatico assolutamente irrinunciabile. Suggeriamo caldamente di non perdere questo complesso, contraddittorio ma fondamentale evento culturale.
recensione di Dark Rider