Michael Clayton
Regia:Tony Gilroy. Con George Clooney, Sydney Pollack, Tilda Swinton, Tom Wilkinson, Austin Williams, Sean Cullen, Michael O’Keefe, Ken Howard, Merritt Wever, David Lansbury, Bill Raymond.
“Aggiustatore”: così Michael Clayton, avvocato ex penalista, definisce il proprio lavoro presso uno degli studi legali più importanti di New York. A volte parla anche di “spazzino”, riferendosi allo sporco lavoro di ripulitura svolto lontano dai tribunali per i facoltosi clienti che gli vengono affidati.
La mansione viene svolta con freddezza e straordinaria efficienza, con cinismo e senza particolari scrupoli. Questa pulizia non riguarda però la sua vita privata, che, raggiunta la soglia dei cinquant’anni, si rivela essere stata un completo fallimento: assiduo frequentatore di bische clandestine, la carriera non lo soddisfa, separato, con un figlio che insiste a volerlo rendere partecipe della saga fantasy di cui è un appassionato lettore, un fratello poliziotto che vorrebbe vederlo più vicino al resto della famiglia, si ritrova pieno di debiti per un affare fallito, un investimento andato a male per colpa dell’altro fratello tossico.
A completare il quadro arriva la crisi di coscienza di Arthur Edens, uno dei soci anziani dello studio, che scopre i segreti e le magagne di una grossa multinazionale, cliente dello studio, che con i suoi ripensamenti rischia di compromettere un affare di miliardi. Clayton viene quindi incaricato di riportare Edens a più miti consigli, ma prima di riuscirci, qualcun altro interviene in modo differente.
Dopo una prima parte di film più lenta e farraginosa, il film prende quota coinvolgendo lo spettatore che immediatamente prende le parti dei più deboli e si auspica che alla fine Davide sconfigga Golia.
George Clooney fugge dal cliché del bello stropicciato fornendo un’interpretazione in odore di Oscar; sappiamo infatti quanto Hollywood sia sensibile ai temi del sociale trattati nei legal thriller (basti pensare agli illustri precedenti de “Il Verdetto” e di “Erin Brockovich”).
Un buon film, senza grossi virtuosismi di regia, del quale bisogna segnalare l’ottima interpretazione di Sydney Pollack e Tom Wilkinson. Alquanto sopra le righe, di contro, la recitazione di Tilda Swinton, che dopo “Le cronache di Narnia” pare ormai abbonata alla parte di algida antipatica.
Recensione by Fabrizio