Illogico: Requisiti
(Spittle records – Distr. Goodfellas) – 2010
Operazione restauro, così recita un verso di Tonino Amendola, front-man, voce e sax degli Illogico nel brano ‘Arredo tattile’.
Ed è ciò che è avvenuto 26 anni dopo la registrazione originale del demo degli Illogico, che finalmente prende la forma compiuta di album con diffusione e distribuzione a livello nazionale.
La band romana degli Illogico rappresentò nei primi anni ottanta una delle punte di diamante della scena new wave/post punk capitolina, in un panorama invero piuttosto limitato ed angusto, all’interno del quale non era facile muoversi ed emergere né tanto meno tentare il grande salto, per lo meno in ambito nazionale. Molto attivi in ambito cittadino con numerosi concerti, performances ed eventi, patirono la sfortuna di essersi formati e ed essersi mossi in una città come Roma, da sempre fabbrica di cantautori ma poco propensa ad offrire un’occasione alla musica che una volta si definiva ‘alternativa’ ed oggi chiamiamo indie. In un recente colloquio con alcuni componenti della band sono state ammesse serenamente anche le loro responsabilità e di certo la loro mancanza di spirito imprenditoriale unita all’inevitabile inesperienza ed indolenza di ventenni votati solo alla creazione musicale e poco propensi al compromesso ed al sacrificio hanno contribuito alla fine della loro storia, senza che all’epoca fosse lasciata ai posteri una minima traccia del loro passaggio.
Quell’esperienza di quattro anni di passione, rigore, impegno, coerenza, invenzioni creative originali ed uniche sembrava quindi destinata ad un immeritato ed inesorabile destino di oblio. Fortunatamente, grazie all’impegno ed alla tenacia di Andrea Filosa e Filippo Travaglio, batteria e chitarra degli Illogico, i nastri ad otto piste dell’epoca sono stati riesumati e digitalizzati per poi suscitare l’interesse della Spittle, etichetta toscana specializzata in riedizioni e ristampe, che in catalogo annovera altri illustri esempi di quegli anni come Neon e Diaframma.
Ecco quindi i brani della vecchia cassetta riprendere corpo e nuova vita, permettendoci di riscoprire o di conoscere ex-novo lo stile inconfondibile degli Illogico, fatto di nervosi riff di chitarra proto-funky, di un drumming asciutto e puntuale, fiati stralunati, un robusto slapping alla Busta Jones dei loro padri putativi Talking Heads, a comporre un quadro d’insieme variegato ed al contempo molto omogeneo. Tante idee, mai confuse, un ritmo inquieto ed incessante, tipicamente metropolitano, corredato da testi più legati ad una scelta fonetica ed espressionista che di senso compiuto.
L’illogico remake non ha voluto stravolgere i suoni originali, ma semplicemente ripulirli, dando un’inaspettata rilevanza alla ricchezza delle percussioni di Stefano Scocco, che in questa nuova veste digitale vengono miracolosamente fatte riemergere dall’impasto analogico di un quarto di secolo fa. La freschezza e l’impatto emotivo sono rimasti intatti: brani come ‘Mogadiscio’ e ‘Attacco frontale’ conservano la carica propulsiva ed inarrestabile che era la vera cifra stilistica della band. La riedizione su CD della cassetta originale viene impreziosita da tre bonus tracks live, risalenti al dicembre 82, in cui emerge l’estrazione punk-jazz della band, soprattutto nell’idea di brani veloci, frenetici e dalla durata rigorosamente inferiore ai tre minuti.
Una citazione particolare per il reggae sbilenco e straniato di ‘Informazioni’, ricco di geniali intuizioni (l’assolo di tastiera Casio V1, l’improvviso tema eseguito all’unisono da trombone e sax, le microarchitetture chitarristiche): un brano che è un manifesto di folgorante sintesi della poetica della band, il cui ascolto su CD ci ha almeno in parte risarcito di tutti questi anni di assordante silenzio.
Grazie all’uscita discografica, la band pare intenzionata a riproporsi in ambito live, quasi certamente per uno showcase di presentazione dell’album. Vi terremo sicuramente aggiornati, ascoltarli dal vivo ne varrà davvero la pena.
Recensione e foto di Fabrizio
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