Set 272021
 

Comfort Festival: Ferrara, 3 e 4 Settembre 2021

4 Settembre

Anche oggi il bel tempo assiste il Comfort Festival, è un piacere passeggiare per Ferrara e arrivare al Parco Bassani pronti per un’altra bella giornata di musica gustata con tutti i crismi.
Arrivo per il live della band di Katy Passa, i romani Kemama: una band rock nata durante questi anni di pandemia, ed è una grande botta di energia che ci arriva di primo pomeriggio, la band ha tempo di presentare (quasi) tutto il suo nuovo ep e Ketty Passa, già conduttrice radiofonica, cantante in altre formazioni, dj ed autrice si impossessa del Palco Comfort con naturalezza e energia da vendere.
Tra i brani dell’ep spicca “Codice Rosso” brano contro la violenza sulle donne dove tra gli ospiti spiccano le voci di Omar Pedrini, il sax di Andy dei Bluvertigo e molti altri. La band lascia volutamente gli interventi degli ospiti in sequenza mentre suonano il brano, per dare più enfasi a questo brano così importante. Per questioni di tempo non riescono a fare l’ultima canzone, ma il segno l’hanno lasciato.
Continuando a raccontare cosa è accaduto sul Palco Comfort ecco gli Statuto, la band mod torinese con all’attivo ben 20 dischi è in ottima forma, ecco ,tra le altre, “Rabbia e Stile”, “Un giorno di festa”, “Rudy Playboy”, “Pugni chiusi” e non puà mancare “Abbiamo vinto il festival di Sanremo”; Bello rivedere band che hanno lasciato il segno nella storia culturale del nostro Paese, suonare ancora cosi vitali e soprattutto attuali.E occhio (e orecchi e cuore) a “La Musica Magica” il nuovo singolo di oSKAr dedicato ai 50 anni di Ezio Bosso che suonò per un periodo proprio con gli Statuto;
E’ particolare per noi romani osservare “Il Muro del Canto” fuori dal Gra. Ma alla band romana basta “7 vizi capitale” (il brano inciso con Piotta per “Suburra la serie”) per sciogliere il ghiaccio e portarci verso la nostra città anche in quel di Ferrara. SUbito dopo ecco “Reggime er gioco”, “L’amore mio non more”, “L’anima de li mejo”, “Controvento”, e “La vita è una”. Gran bel set per una delle realtà della musica italiana che ha sempre più spazio fuori dalla Capitale.
Joe Bastianich e la Terza Classe portano una ventata di country folk molto apprezzata sul palco Comfort. E’ bello vedere Bastianich che si gusta tutti i set degli altri artisti nel corso delle 2 serate, forse l’unico a aggirarsi quasi h24 tra il pubblico, senza mai negare una foto a chi la richiedeva. Il repertorio scelto è un bel mix di classici come “Will the circle be unbroken” o “Jesse James”, tutti brani che mettono in risalto il calore e la compattezza della Terza Classe, combo napoletano che porta in giro una bella miscela di dixieland, bluegrass, e folk. Un mondo dove Bastianich si muove molto bene e il set risulta apprezzabile.
Tutto un altro mondo quello che porta Garbo assieme a Eugene subito dopo, sempre sul palco Comfort:
Era, ed è, il mondo synth pop e new wave degli anni 80, con gli album di Garbo che sono sempre risultati di estrema classe e grande respiro ben oltre i nostri confini;
“Vorrei regnare” ,”Quanti anni hai”, “Il fiume” sono tutte canzoni che non hanno perso affatto smalto e il set di Garbo è uno dei più belli di tutto il Comfort Festival.
Bellissima “Up the line” con la citazione di “We are all made of stars” di Moby;
Grande chiusura con “A Berlino va bene” dal primo disco di Garbo del 1981 (siamo in odore di celebrazione)
L’album è presente nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone Italia alla posizione numero 55.
Cambio totale di atmosfera per l’entrata in solitaria di Nick Lowe figura di rilievo del Power Pop e della new wave. L’artista britannico, oltre la sua produzione, nel corso degli anni ha anche prodotto i primi cinque album di Elvis Costello, oltre che aver fatto parte dei Little Village con John Hiatt.
Si sente di essere in presenza di un songwriter di estrema classe, e lui ripaga il pubblico molto attento con una scaletta dove naturalmente spicca una bellissima “(What’s So Funny ‘Bout) Peace, Love, and Understanding”, una grande hit scritta per Elvis Costello. Nick Lowe cerca di parlare in italiano con l’audience, e il risultato è molto simpatico, ma efficace.
Sono tra l’audience a gustarsi il set di Nick Lowe per poi scappare sul palco Comfort.L’Irlanda arriva a Ferrara. Sono gli Hothouse Flowers da Dublino, una delle band storiche per il celtic soul.
Una band attiva sin dagli anni ’90 dove da essere gli “Incomparable Benzini Brothers” band che suonava per strada arrivarono a incidere per la Mother Records l’etichetta degli U2.
Da li svariati album, le produzioni con Daniel Lanois, e l’affermarsi come una delle band mondiali più apprezzate. Il tutto grazie anche a un cantante incredibile e sciamanico come Liam O’Maonlai;
Non li vedevo live da svariati decenni e lo smalto non si è affatto perso. Liam ipnotizza il pubblico, “Seeline Woman” è un mantra, “Isn’it amazing” solleva gli spiriti, “I can see clearly now” cover del brano di Johnny Nash ci riporta ai Flowers di “Home” il loro secondo album, la versione calypso del loro primo singolo “Don’t go” la depotenzia un pò (il brano fu trasmesso durante l’Eurovision garantendo alla band di Dublino ai suoi primi passi una platea immensa);
Un concerto da incorniciare in ogni caso.
Stride poi vedere Morgan arrivare sul palco dopo i Flowers, tanto intensi loro, quanto troppo perso nel suo personaggio lui. Mi allontano dall’arena mentre “Heroes” di Bowie risuona, ma ho ancora nell’anima e nel cuore la musica della band dublinese, un vero e proprio conforto per l’anima.
Chiuderà il festival sul Palco Comfort la Tower Jazz Composer Orchestra di Ferrara, eccellenza del territorio.

Sul palco Armonia:
Vanessa Peters, la ragazza texana ha al suo attivo belle canzoni tra folk e americana, rivela avere un ottimo songwriting e nei due set (pomeridiano e serale) molto seguiti dal pubblico si può dire che risulta essere uno dei più interessanti act transitati sul palco Armonia. E uno grazie speciale a Cesare Carugi!
Paolo Borghi, apprezzato musicoterapista con il suo hang (o handpan come è anche conosciuto) porta un tocco speciale nel pomeriggio ferrarese e ci godiamo l’assoluta maestria del musicista e artigiqno (è l’unico in Italia che possiede 5 versioni dello strumento);
Paolo Borghi ha al suo attivo anche quattro produzioni musicali.
Molto particolare vedere il duo dei Ping Pong sul Palco Armonia, il duo si destreggia tra aspirapòlveri e drumming sincopato, un esperimento free form in evoluzione, dove ci si perde tra suggestioni elettroniche e le onde che il folletto emana. Si rivelano essere l’act più particolare e spiazzante dell’intero festival.
Con Daniele Mammarella torniamo ai suoni acustici e a un pregievolissimo fingerstyle che tiene tutti gli occhi puntati alle mani e alla chitarra del musicista di Pescara. Un set molto dinamico che conferma Mammarella uno dei chitarristi più validi nel suo campo.
Per gli appassionati segnalo  il suo album “Moonshine”.

L’appuntamento è ora al 2022, sperando in un anno che riporterà gioia e serenità all’intero reparto della musica dal vivo in presenza, e che il pubblico possa di nuovo abbandonarsi all’esperienza di sentire buona musica, magari ritrovando la curiosità per scoprire nuovi mondi e nuove culture.

Report di Fabrizio Fontanelli

clicca sulle foto per ingrandirle; posizionando il mouse sulle miniature troverai il nome dell’artista ritratto

Foto di Andrea Baldrati

Setlist degli Statuto gentilmente pubblicata grazie agli Statuto stessi;

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